Sinner, la replica è servita: la foto è un jolly

Jannik Sinner nella bufera, ma lo scatto sui social network sembra fugare ogni dubbio: la replica è piccatissima.

Jannik Sinner è stato molto diplomatico, quando ha parlato di “periodo difficile e sfortunato”. Immaginiamo infatti che abbia trascorso dei giorni veramente orribili, a partire dal momento in cui ha scoperto che il Tribunale Indipendente stava indagando su di lui per un presunto caso di doping. Ha rischiato grosso, il numero 1 del mondo, ma per fortuna è riuscito a dimostrare che le tracce di Clostebol rinvenute nelle sue urine derivavano da una contaminazione involontaria.

Sinner Clostebol Naldi doping
Jannik Sinner scagionato da ogni accusa, ma la polemica è inarrestabile (LaPresse) – Ilveggente.it

Non voleva assumerla, l’azzurro, benché molti suoi colleghi continuino ad alludere a questa eventualità nei vari post e tweet pubblicati dopo che i media hanno diffuso la notizia. A fare uso del Trofodermin, contenente lo steroide proibito, sarebbe stato il fisioterapista Giacomo Naldi, che se ne sarebbe servito, su consiglio del preparatore atletico Umberto Ferrara, per curare una ferita al dito ed evitare che s’infettasse. Ferita che si era procurato mentre, con un tronchesino, curava i calli del piede del campione altoatesino.

La contaminazione sarebbe avvenuta, poi, durante i massaggi effettuati a mani nude nei giorni seguenti: la ferita di Naldi, curata col cicatrizzante, è entrata in contatto con le microlesioni cutanee di Sinner, dovute alla dermatite, e, a quel punto, la frittata era ormai fatta. Una versione che in tanti, soprattutto sui social, stanno mettendo in dubbio, ma che è stata ampiamente comprovata da Jannik e dal suo team.

Sinner, lo scatto “jolly” fa il giro del web

C’è addirittura una foto, un “jolly” se vogliamo, a sostegno di questa versione, una foto che parla chiaro e che combacia alla perfezione con la ricostruzione dei fatti effettuata dal numero 1 del mondo e dal suo entourage.

Sinner contaminazione com'è successo
Giacomo Naldi con la fasciatura al dito a Indian Wells (Instagram) – Ilveggente.it

Lo scatto in questione, che si è diffuso in men che non si dica, ritrae Naldi nel box di Sinner durante la seconda partita del Masters 1000 di Indian Wells. Il fisioterapista porta una fasciatura al mignolo sinistro, il mignolo che avrebbe trattato, appunto, con il prodotto contenente la sostanza poi rinvenuta nelle urine del campione. Ma basterà a persuadere i detrattori dell’innocenza del nativo di San Candido?

Jannik sa bene che potrebbe non essere sufficiente, così come sa altrettanto bene che la bomba esplosa alla vigilia degli Us Open era pressoché inevitabile. Ha commentato così, comunque, la conclusione di una vicenda che lo ha tenuto col fiato sospeso per mesi: “Continuerò a fare tutto il possibile per essere sicuro di continuare a rispettare il programma antidoping dell’Itia“, ha detto, per poi scagionare da ogni accusa il suo team sottolineando di avere “una squadra intorno a me che è meticolosa nella conformità (alle regole, ndr)”. 

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