Matteo Berrettini senza mezzi termini: non ha fatto mistero di non volerlo più vedere, ecco perché e cosa è successo.
Chi ha visto il primo set si sarebbe aspettato un epilogo completamente diverso da quello al quale abbiamo poi assistito. Matteo Berrettini era parso solidissimo e intenzionato, soprattutto, a dare continuità alla lunga striscia di vittorie iniziata in quel di Gstaad. Poi, però, complice il risveglio di Holger Rune, la luce s’è spenta all’improvviso.
Giusto il tempo di mettere il sigillo sul 21esimo set vinto di fila, e di soffiare il record a Jannik Sinner, che il danese ha chiuso i conti in rimonta. Non che questo cancelli ciò che di buono il romano ha fatto fino a questo momento, intendiamoci. Vincere 2 tornei, uno dietro l’altro, dopo mesi e mesi di stop per infortunio, non è da tutti, del resto, checché ne dicano i detrattori, che in queste ore sui social non fanno altro che ripetere che imporsi in un 250 non è poi chissà quale impresa.
Sarà, ma Matteo è fiero, giustamente, dei traguardi tagliati in questa stagione, peraltro contro ogni pronostico. Ed è orgoglioso, più in generale, di quello che sta succedendo in Italia. Se, fino a qualche tempo fa, il Bel Paese viveva solo per il calcio, ora esiste anche il tennis. “Adesso, però, la nazione aspetta che ci sia un grande match di tennis: di questo sono enormemente fiero. Penso che sia stato fatto qualcosa di enorme, ma il meglio deve ancora venire”.
Berrettini fa la danza del sorteggio
Ha parlato di questo e di molto altro al podcast di Andy Roddick “Served with Andy Roddick“, nel quale si è lasciato andare a dei doverosi “scongiuri”.
Ora che Cincinnati è alle spalle il pensiero va, giustamente, agli Us Open, che avranno inizio il prossimo 26 agosto. E, relativamente allo Slam a stelle e strisce, Berrettini è stato perentorio. C’è qualcosa che proprio non vuole che accada. Qualcosa che spera fortemente di poter evitare, sebbene l’ultima parola, in questi casi, spetti solo ed esclusivamente al giudice più spietato di tutti: il destino.
Il riferimento è al sorteggio del tabellone principale dell’ultimo Major dell’anno, dove Matteo spera di non imbattersi nuovamente nel collega che ha fermato la sua cavalcata a Wimbledon: Jannik Sinner. “Il livello era davvero altissimo – ha detto ricordando la partita all’All England Club – mi auguro che non succeda di nuovo allo US Open, per nessuno di noi due“. E in fondo, lo speriamo anche noi, perché sarebbe un vero peccato dover rinunciare a uno dei due.