Jannik Sinner, quello che è accaduto non ha alcun peso: i numeri parlano chiaro e la fiducia, del resto, è tutto.
Diciamoci la verità: quello che è accaduto in Canada, a Montreal, ci ha lasciati tutti con l’amaro in bocca. Senza Carlos Alcaraz e Novak Djokovic tra i piedi, sembrava praticamente scontato che Jannik Sinner avesse già la vittoria in mano. Abbiamo invece scoperto, cosa assai “strana”, che l’azzurro non è il robot che molti credono sia. Che anche lui ci mette un po’ a tornare in sella, quando il suo fisico viene messo alla prova.
La sconfitta rimediata ai quarti del Masters 1000 da Andrey Rublev, almeno quello, ha dimostrato ai detrattori che il nativo di San Candido non ha mai mentito, come purtroppo e ingiustamente si è pensato quando ha annunciato di dover rinunciare alle Olimpiadi. La tonsillite c’è stata, checché se ne dica, e Sinner ne porta ancora i “segni”, come senz’altro avrà notato chi lo ha visto giocare nel torneo di cui era campione uscente.
Montreal è ormai alle spalle, però, ragion per cui parlarne e riesaminare ancora una volta quello che è successo è un’operazione che lascia il tempo che trova. Meglio concentrarsi, dunque, su quello che accadrà a breve a Cincinnati, dove il numero 1 del mondo esordirà domani. Dopo il ko in Canada, Sinner era stato chiaro: ha detto che le probabilità di essere al top in Ohio sono basse e che avrebbe puntato, a questo punto, direttamente sugli imminenti Us Open.
Alcaraz avanti di un pelo: le previsioni per Cincinnati
Eppure, nonostante lui per primo ci creda poco, i bookmaker non lo hanno tradito. Hanno voluto dargli comunque fiducia, certi come sono che l’altoatesino debba solo ritrovare il ritmo e che il resto, poi, verrà da sé. Come se niente fosse successo in Canada, insomma.
Se il primo favorito per la vittoria a Cincinnati, a giudicare dalle quote, è Carlos Alcaraz, il secondo è proprio il nostro Jannik. Il trionfo dell’iberico è dato a 2,25, mentre quello di Sinner a 3. A seguire ci sono Daniil Medvedev, offerto a 9, e Alexander Zverev (11). Appare più improbabile la vittoria di Matteo Berrettini, il cui trionfo in Ohio varrebbe, eventualmente, 61 volte la posta.
Lorenzo Musetti vincente a Cincinnati, dopo il bronzo a Parigi, è proposto infine a 71. Scopriremo nei prossimi giorni se gli analisti abbiano avuto ragione sin dal principio o se, invece, esattamente come quello di Montreal, anche questo Masters 1000 ci riserverà sorprese inaspettate.