Gratta e vinci, si fa presto a sognare di diventare ricchi con la lotteria istantanea: il rischio che accada è dietro l’angolo.
Nel 2021 gli era parso di toccare il cielo con un dito. Grattata la patina argentata del suo biglietto della lotteria istantanea, aveva scoperto di aver vinto il premio massimo, pari a 5 milioni di euro. L’imprenditore piemontese non poteva ancora sapere, però, che sarebbe ben presto iniziato un vero e proprio incubo.
Nel giro di pochi mesi, il giocatore in questione ne ha passate di cotte e di crude. Ha subito due rapine in breve tempo, in maniera peraltro inspiegabile, avendo lui scelto la strada dell’anonimato. Nessuno, almeno in teoria, aveva idea di chi fosse il fortunato torinese vincitore di quei 5 milioni. Ma qualcuno lo sapeva, evidentemente, visto e considerato che una banda di criminali malintenzionati lo ha preso di mira sin da subito. Segno che nella storia che stiamo per raccontarvi c’è, di sicuro, una “talpa”. Il che ci porta a suggerirvi di stare bene attenti ai traditori, nel caso in cui anche voi, un giorno, doveste vincere una somma elevata.
La prima rapina risale a subito dopo la vincita. Coi soldi ottenuti col Gratta e vinci, il 33enne ha avviato un’impresa di trasporti e questo, così si pensa, potrebbe avere insospettito qualcuno. Quello era solo l’inizio, però: il peggio, per la verità, doveva ancora venire.
La seconda rapina ai danni dell’imprenditore è culminata nel sequestro, da parte di una banda di criminali originari della Moldavia, dell’uomo e della sua fidanzata.
Li hanno accolti in casa a volto coperto e, dopo averli rinchiusi in uno stanzino, hanno svaligiato la casa. Il bottino è stato incredibile: hanno sottratto loro gioielli per un totale di qualcosa come 700mila euro e hanno anche portato via 20 chili di lingotti d’oro. Fortunatamente, i malviventi che hanno ripulito la villa di Torre Pellice sono stati prontamente individuati e tratti in arresto. Il capo della banda si è scoperto essere un 49enne che aveva già messo a segno una lunga serie di furti tra il 2016 e il 2017, soprattutto ai danni di persone anziane.
Le manette sono scattate nella mattinata del 29 luglio, quando i carabinieri del nucleo investigativo di Torino, su mandato della Procura della Repubblica, hanno beccato lui e altri tre complici. Il capo della banda dovrà scontare, adesso, una pena pari a 4 anni di reclusione, ma dovrà anche pagare una multa di 2200 euro.
Questo contenuto è stato modificato 10 Agosto 2024 09:50
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