Sinner, questo spiega tutto. Il suo verdetto ha ribaltato completamente la situazione: i tifosi sono rimasti a bocca asciutta.
Su X e dintorni le critiche sono fioccate, ma c’è poco di cui sorprendersi. Era prevedibile che Jannik Sinner avrebbe pagato un prezzo altissimo, una volta annunciato al mondo di essersi ritirato dalle Olimpiadi di Parigi. Non perché non avesse il diritto di decidere cosa fosse meglio per sé, intendiamoci, ma perché era ovvio che i malpensanti riconducessero la questione al tema caldo del momento: la sua relazione con la tennista Anna Kalinskaya.
Il fatto che la tonsillite che lo ha costretto a ritirarsi sia arrivata subito dopo la fuga d’amore in Costa Smeralda, ha dato loro il là per riproporre il solito ritornello, trito e ritrito, di cui proprio non si può più. E giù con la storiella del tennista che non dovrebbe avere tempo per certe cose e che dovrebbe concentrarsi solo ed esclusivamente sullo sport, più che sulle donne. Senza contare quelli che non si spiegano come possa una “semplice” tonsillite fermare il numero 1 del mondo.
Fortuna che a ristabilire la verità ci ha pensato Matteo Bassetti, direttore delle malattie infettive dell’ospedale di Genova. Discutendo dello status fisico del campione, ha spiegato come realmente si evolva l’infiammazione, facendo chiarezza su come la stessa possa avere impedito a Sinner di volare alla volta di Parigi in tutta tranquillità.
A sentir lui, la tonsillite non sarebbe affatto una cosa da nulla, come invece pensano in tanti. “È una malattia acuta che poi si risolve”, ha detto Bassetti, per poi entrare ancor di più nel merito, nel tentativo di fare chiarezza sulle condizioni di Jannik.
“Dura circa 10 giorni e con le terapie guarisce. È normale che Sinner sia già migliorato ed abbia ripreso ad allenarsi“, ha sentenziato il medico, prendendo così le difese del numero 1 del mondo, attaccato per essere volato in Canada poche ore dopo il forfait alle Olimpiadi.
“Giocare con una tonsillite in corso non sarebbe per nulla facile, diventa difficile persino respirare, senza contare anche la febbre. Ovviamente non sono il suo medico ma sono convinto che la tonsillite non sia stata assolutamente una scusa per non partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi”. Il verdetto che ha emesso il dottore potrebbe non essere sufficiente, agli occhi dei detrattori, ma tant’è: giustizia è stata fatta.
Questo contenuto è stato modificato 1 Agosto 2024 18:27
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