È finita per Sinner, un annuncio quello del commissario tecnico azzurro e capitano della Davis che lascia poco spazio ai commenti
Le polemiche su Jannik Sinner non si sono placate. Di solito, quando si parla di un argomento con insistenza per un poco di giorni, ad un certo punto scompare, e si passa ad altro.
Ma non è così in questo caso, visto che parliamo intanto del numero uno al mondo del tennis, poi perché di mezzo ci sono le Olimpiadi che per molti sportivi è il torneo magico, e infine perché l’Italia, purtroppo, ha perso la possibilità di andare quasi sicuramente a medaglia. Tra i primi tre, e di questo ne siamo certi viste anche le condizioni fisiche di tutti gli altri, Sinner ci sarebbe arrivato sicuramente. L’obiettivo, comunque, era quello dell’oro e su questo ci sono pochi dubbi. Però non ci sarà, e c’è un enorme sentimento di amarezza che rimane vico tra tutti, non solo tra gli addetti ai lavori ma anche tra i tifosi. Sicuramente anche Sinner è dispiaciuto per le sue condizioni di salute che non gli hanno permesso di esserci. Comunque, a parlare, intervistato da Super Tennis, ci ha pensato Volandri.
“Non ho parlato con lui direttamente ma l’avvicinamento alle Olimpiadi era stato programmato correttamente. Jannik si è allenato su terra per una settimana, avevamo programmato tre giorni di allenamenti sullo Chatrier, test veri, con giocatori importanti. Alle 7 di martedì mi ha chiamato Vagnozzi per dirmi che Jannik aveva la febbre, abbiamo rinviato al giorno dopo e poi al giorno dopo ancora. Come capo delegazione avrei voluto avere il numero 1 in squadra”.
Volandri raccontan insomma come sono andate le cose, e poi continua: “Dispiace per lui, perché ci teneva, dispiace per noi perché la sua assenza sposta gli equilibri. Ma si lavora e si va avanti. Abbiamo comunque l’obiettivo di portare a casa una medaglia“. “Anche senza Sinner sarà comunque l’Olimpiade dell’Italia, abbiamo una squadra forte per riportare una medaglia nel nostro Paese. Certo, chiunque vorrebbe avere in squadra il numero uno al mondo, ma sono abituato a fare con quello che ho a disposizione. Sinner è un portatore sano di professionalità e cultura del lavoro. Perdiamo tutti il numero uno al mondo, ma ci sono altri giocatori che sanno che qui non giocano per loro stessi ma per l’Italia come avviene in Davis“.
Questo contenuto è stato modificato 28 Luglio 2024 09:29
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