Berrettini ha trovato un vero e proprio tesoro nelle Alpi svizzere: risalita clamorosa, buone notizie all’orizzonte.
Di lui si diceva che fosse un tennista finito e che avrebbe fatto meglio a presentarsi ai casting per l’Isola dei famosi, piuttosto che ad un torneo Atp. Fortuna che non si è mai curato di loro, di quei detrattori che tanto lo hanno deriso e criticato nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Matteo Berrettini è andato avanti per la sua strada, con i suoi tempi e, col senno di poi, ha fatto bene.
Non ha avuto fretta di tornare, benché gli acciacchi fisici fossero ormai alle spalle, ed è stata proprio quella la chiave di volta. Quando, finalmente, si è sentito pronto, non ci è voluto molto perché carburasse. Dopo aver messo qualche partita nelle gambe pareva già il Berrettini di una volta, quel top ten dal dritto micidiale che è stato a tanto così dal vincere l’edizione 2021 di Wimbledon. E infatti, domenica scorsa, ha alzato al cielo il suo nono trofeo, quello che ha vinto allo Swiss Open al culmine di una settimana strepitosa.
E sarebbe sbagliato pensare che in un 250 un ex top player abbia avuto vita facile, perché lungo il suo cammino il romano si è imbattuto in due avversari tutt’altro che clementi. Prima c’è stato Auger-Aliassime, poi ha dovuto superare l’esame Tsitsipas per poter approdare in finale. Proprio non è stata una passeggiata di salute, insomma.
Per questo motivo, la soddisfazione è doppia. Soprattutto perché, imponendosi nella splendida cornice di Gstaad, Berrettini ha fatto virtualmente molta più strada di quanto non sia sembrato.
Non ci riferiamo ai chilometri macinati per arrivare ai piedi delle Alpi svizzere, ma alle posizioni che ha guadagnato vincendo questo 250. Quando Berrettini è arrivato nel Canton Berna, era 82esimo al mondo, mentre adesso è il numero 50 del ranking Atp. Ha salito la bellezza di 32 gradini, cosa che si rivelerà utilissima in vista dell’imminente trasferta al di là dell’Oceano. E chissà, magari farà bene anche a Kitzbuhel e riuscirà a risalire un altro po’ la china in tempo per essere testa di serie agli Us Open.
Certo è che da questo momento in poi ha solo da guadagnarci. Difende un bottino irrisorio, per cui ha un’occasione golosissima, ovvero quella di mettere in tasca un bel po’ di punti e, perché no, di tornare ai piani alti della classifica mondiale. E speriamo che il destino, notoriamente a lui avverso, stavolta non possa essere un po’ più clemente.
Questo contenuto è stato modificato 23 Luglio 2024 09:13
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