Jannik Sinner può finalmente tornare a respirare, ha scansato un gran bel fosso: poteva succedere già oggi.
I bookmaker lo sapevano già. Erano certi del fatto che Carlos Alcaraz sarebbe riuscito a difendere il fortino che aveva assaltato lo scorso anno, tanto è vero che la sua vittoria a Wimbledon, ai loro occhi, era assolutamente scontata. E lo è stata ancor più, se possibile, nel momento in cui Jannik Sinner è uscito di scena prima del previsto, vale a dire ai quarti di finale.
Nessuno ha mai realmente pensato che Novak Djokovic potesse farcela, in finale contro di lui. Un po’ per via dell’intervento al ginocchio, che di certo, poiché recente, avrà influito sulla sua prestazione, un po’ perché l’iberico è stato incontenibile, ingiocabile, in questa edizione dei Championship. Eppure, nonostante abbia brillato come mai forse prima d’ora, non è riuscito ad ottenere ciò che presumiamo gli interessasse più di tutto il resto: dare fastidio al suo amico e rivale altoatesino.
L’epilogo di Wimbledon non ha travolto più di tanto, infatti, il ranking Atp. Sinner è rimasto appollaiato in vetta e potrà dormire sonni più o meno tranquilli, dal momento che il secondo classificato dista 1100 punti. Subito dopo di lui c’è proprio Nole, che agguantando la finale si è portato a quota 8460. Nel caso in cui ad avere la meglio fosse stato lui, il divario sarebbe stato più gestibile: solo 400 punti, in quel caso, lo avrebbero separato dal suo ritorno in vetta.
Benché abbia vinto il suo quarto Slam, a poco più di un mese dal terzo, Alcaraz dovrà accontentarsi, per il momento, di una semplicissima medaglia di bronzo. Occupa, infatti, la posizione numero 3 del ranking maschile e ha 1440 punti in meno del numero 1.
Sarebbero stati guai per lui, invece, nel caso in cui non fosse riuscito a difendere il lauto bottino che si portava dietro dalla vittoria dello scorso anno. In quel caso si sarebbe accorciata la distanza tra lui e Alexander Zverev, ora quarto in classifica con 7015 punti. A seguire ci sono Daniil Medvedev, Alex de Minaur, Hubert Hurkacz, Casper Ruud, Andrey Rublev e, a chiudere la top ten, Grigor Dimitrov.
Cruciali saranno, per ovvie ragioni, i prossimi tornei sul cemento, in occasione dei quali Sinner dovrà necessariamente fare bene, se vorrà mantenere il suo status di numero 1. E data la sua dimestichezza con le superfici dure – facciamo i dovuti scongiuri – non dovrebbe essere un problema.
Questo contenuto è stato modificato 15 Luglio 2024 11:01
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