Un grandissimo dispiacere per Sinner. Questa proprio non ci voleva, è successo tutto all’improvviso nel gran giorno dei quarti di finale.
Il suo sogno è durato poco. Appena 51 minuti, trascorsi i quali non ha potuto fare altro che gettare la spugna e arrendersi al nefasto destino che le è toccato in sorte. Tutto è successo nel momento più sbagliato. Sarebbe bastato un passo ancora per acciuffare quel desiderio a lungo coltivato, ma tant’è: evidentemente non doveva accadere, non così e non adesso.
Jannik Sinner dovrà continuare il suo cammino all’All England Club da solo, adesso che la sua dolce metà è fuori dal torneo. Non per demerito suo, avendo lottato come una leonessa anche quando il suo corpo la implorava di smettere. Ma per colpa, semmai, di un infortunio che l’ha costretta a sventolare bandiera bianca nel bel mezzo del match che avrebbe deciso chi tra lei ed Elena Rybakina, che su quei prati ha già vinto, meritasse un posto in semifinale.
Magari Anna Kalinskaya non avrebbe vinto lo stesso, ma perdere questa occasione senza poter neanche lottare fino alla fine deve essere stato, per lei, davvero triste. Il dolore che ha accusato al collo e nell’area dell’avambraccio, tuttavia, deve essere stato talmente debilitante da indurla a pensare che fosse inutile insistere perché, tanto, non ne avrebbe cavato un ragno dal buco.
Ha resistito ben oltre il medical time-out che ha chiamato non appena ha iniziato a sentire quel dolore, ma ad un certo punto non ce l’ha fatta più e ha annunciato la sua volontà di abbandonare il campo.
Lo ha fatto sotto gli occhi impietriti del suo fidanzato, numero 1 del mondo, che come fosse paralizzato guardava la sua Anna uscire dal campo in lacrime, la visiera bassa sul viso per evitare che le telecamere s’impicciassero troppo in quel momento così doloroso per lei.
Sinner era, come facilmente intuibile, molto preoccupato, soprattutto per le ripercussioni psicologiche che, lo sa bene lui, gli infortuni possono teoricamente avere sugli atleti. Ma tant’è. Non resta che capire, adesso, di che entità sia il problema, lavorare per rimettersi in sesto e tornare, si spera, almeno in tempo per la stagione sul cemento e per il quarto Slam dell’anno. Dove, ancora una volta, la Kalinskaya potrà sognare di arrivare fino in fondo camminando al fianco del fidanzato più forte – in tutti i sensi – del mondo.
Questo contenuto è stato modificato 8 Luglio 2024 17:41
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