Fognini con la sua impresa ha lasciato tutti a bocca spalancata, incluso il pluricampione Slam Federer: ecco cosa ha combinato l’azzurro.
Finito? Stremato? Stanco del tennis? Macché. Ci sarà stato, magari, un momento in cui avrà pensato di essere ormai arrivato al capolinea, ma poi, come la più bella delle fenici, Fabio Fognini è risorto ed è tornato alla “vita”. Non che ne abbia mai avuta, intendiamoci, ma sembra davvero che adesso non abbia più paura di niente e di nessuno. Né del tempo che passa inesorabile e né, tanto meno, degli avversari che incrocia lungo il suo cammino.
Al suo esordio a Wimbledon ha affrontato un giovane talento che ha la metà dei suoi anni, su per giù, ma questo non gli ha impedito di asfaltare Luca Van Assche in 3 set senza indugi o sbavature. Più ostico il secondo turno, sebbene sia riuscito comunque ad uscirne vittorioso, acclamato dai tifosi italiani e non solo. In pochi avrebbero scommesso sul fatto che l’azzurro potesse avere la meglio su Casper Ruud, sebbene sia cosa nota che il norvegese non abbia mai avuto un gran feeling con l’erba. Preferisce giocarci a golf, piuttosto che a tennis.
Sta di fatto che il campione di Arma di Taggia, benché in questo caso siano occorsi 4 set, si è imposto anche su di lui. Una vittoria magari inaspettata ma, quello è poco ma sicuro, meritatissima. Difficilmente avrebbe potuto fare meglio di così, per cui tanto di cappello al ligure, oggi 37enne ma ancora affamato.
37, sì, tante le candeline che c’erano, nello scorso mese di maggio, sulla sua torta di compleanno. E che gli sono valse, a gran sorpresa, una delle soddisfazioni più grandi che potesse prendersi a questo punto della sua carriera.
La vittoria su Ruud gli è valsa non solo l’accesso al terzo turno dei Championships, ma anche l’ingresso ufficiale in un club riservato a pochi. Ne fanno parte, pensate un po’, solo l’australiano Ken Rosewall che Roger Federer. Due autentiche leggende, dunque, due campioni che hanno fatto la storia del tennis. Che ci fa Fognini in mezzo a loro, quindi?
La risposta è semplice. Dopo la sfida col norvegese, è diventato il terzo giocatore over 37 (dalla prima pubblicazione della classifica ATP, avvenuta nel 1973) ad aver battuto un top ten in occasione di uno Slam. Mica male, per uno che era in odor di ritiro, no?
Questo contenuto è stato modificato 4 Luglio 2024 10:44
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