Jannik Sinner non lascia scampo a Matteo Berrettini: è già successo e ricapiterà, ne sono praticamente tutti certi.
Più atteso di Sinner-Alcaraz, ora come ora, c’è solo un altro duello. Il derby d’Italia, quello che è andato in scena già lo scorso anno in Canada ma che, date le circostanze, sarà ancor più appassionante e coinvolgente nella magica cornice di Wimbledon. Anche perché all’All England Club le cose potrebbero andare in maniera molto diversa rispetto a come sono andate il 9 agosto 2023.
Ci sta, non fosse altro perché è il numero 1 al mondo, che Jannik Sinner sia favorito nell’incontro che disputerà domani contro Matteo Berrettini. Lo era molto di più sul cemento, però, laddove sembra che non abbia assolutamente rivali. L’erba, invece, è un’altra cosa. Su quel manto verde il romano saprà difendersi meglio, anche perché diverse sono le sue condizioni di salute. Nonostante non sia ancora al 100% delle sue capacità, fino a questo momento sui prati europei lo abbiamo visto, tutto sommato, in versione deluxe.
Saprà dare fastidio, dunque, al suo amico e connazionale, tanto più che, come ha detto saggiamente lo stesso Jannik, “Matteo qui (a Wimbledon, ndr), ha fatto finale”. Vero è che non parliamo dello stesso Berrettini di 3 anni fa, ma tant’è: di certo giocherà a testa alta, come ha promesso lui stesso, e farà di tutto per “fargli male, tennisticamente parlando”. Resta solo da capire se il vincitore di Halle, in effetti, glielo lascerà fare.
Le quote, in questo senso, sono schiaccianti. Secondo le agenzie di scommesse, nessuna esclusa, il finalista di Wimbledon 2021 non ha la benché minima possibilità di sopravvivere a questo secondo turno contro il numero 1 del mondo.
La vittoria di Sinner vale tra 1,13 e 1,15 volte la posta, pochissimo insomma. Il trionfo di Berrettini sul suo campo del cuore è quotata, invece, a seconda dell’agenzia, tra 4,90 e 6. Altamente improbabile, dunque, agli occhi degli analisti, che non se la sono proprio sentiti, evidentemente, di dare fiducia a Matteo, al netto della sua spiccatissima propensione per il verde e per le superfici su cui la pallina tende a schizzare.
Comunque andrà, quello è poco ma sicuro, i due campioni azzurri daranno spettacolo. Anche perché, seppur consapevoli di quante emozioni ci siano in ballo, non vedevano l’ora di sfidarsi. Un po’ sadico, magari, ma comprensibile. In fondo c’è sempre da imparare da uno che è numero 1 al mondo e da uno che 3 anni fa, invece, è stato a tanto così dal vincere lo Slam più affascinante fra tutti.
Questo contenuto è stato modificato 2 Luglio 2024 11:13
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