Berrettini, che disastro: è la cosa peggiore che potesse accadere. Tutto d’un tratto potrebbero diventare 14.
I bookmaker non escludono che possa accadere. Ritengono questa ipotesi meno probabile delle altre, forse, ma non del tutto irrealizzabile. Perché Matteo Berrettini, si sa, si accende all’improvviso, ogni volta che calca il palcoscenico sul quale, tre anni fa, ha brillato come mai aveva fatto prima nel corso della sua carriera.
Non vinse Wimbledon, ma il popolo azzurro lo riaccolse in Patria con lo stesso affetto e lo stesso entusiasmo che sono stati riservati a Jannik Sinner quando, nello scorso mese di gennaio, ha conquistato il suo primo Slam. Un secondo posto che valeva oro e che ha cambiato, in qualche modo, la storia del tennis azzurro. Se Fabio Fognini aveva già fatto sognare il Bel Paese con le sue imprese, Berrettini è stato determinante: ha riacceso in molti, infatti, la scintilla e l’interesse nei confronti di questo meraviglioso sport.
Non c’è da stupirsi, allora, che dispiaccia a tutti che i due titani del tennis italiano possano incontrarsi all’All England Club in occasione del secondo turno dello Slam britannico. Tutti avrebbero preferito che accadesse più avanti, o che non accadesse proprio, magari, perché chiunque vinca sarà doloroso dover salutare uno fra Sinner e Berrettini.
Per Jannik Matteo sarà un avversario certamente ostico, ma sono in pochi a pensare realmente che il romano possa avere la meglio sul numero 1 del mondo, che sull’erba sta facendo così bene da aver vinto l’Atp 500 di Halle.
Anche le statistiche remano contro a Berrettini. Il campione altoatesino non perde un derby, pensate un po’, dall’agosto 2020. L’ultimo connazionale ad avere avuto la meglio su di lui è stato, alle qualificazioni del Masters 1000 di Cincinnati, Salvatore Caruso, che batté in tre set quel giovincello dalla zazzera rossa e i muscoli ancora poco sviluppati. Da quel momento in poi, non ce n’è stato più per nessuno.
Negli ultimi 4 anni, infatti, Jannik ha collezionato ben 13 vittorie contro i suoi avversari italiani. Ha battuto Berrettini, Musetti, Fognini, Vavassori, Mager, Agamenone, Travaglia e, più recentemente, l’amico Sonego. L’impresa di Matteo, quindi, sarà doppiamente difficile, per quanto non impossibile. E fortuna che saremo contenti ugualmente, sia che dovesse riuscirci e sia che, invece, Sinner porti a 14 la sua striscia di vittorie tutte azzurre.
Questo contenuto è stato modificato 2 Luglio 2024 12:37
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