Sinner costretto a fare i conti con una batosta del tutto inaspettata: non se lo meritava, ma ormai è troppo tardi.
Potrebbe succedere da un momento all’altro, o magari, chissà, un miracolo potrebbe rimettere tutto in discussione, per quanto improbabile possa sembra che Rafael Nadal decida di andare avanti ancora per molto. Il mancino più famoso della storia del tennis ce la sta mettendo tutta per rimanere a galla, ma sono in tanti a pensare che l’annuncio sia ormai dietro l’angolo.
Com’era stato per Roger Federer, fortunatamente abbiamo avuto il tempo di “prepararci”. Credevamo che l’addio sarebbe coinciso con il suo Slam del cuore, vale a dire il Roland Garros, ma così non è stato. Qualcuno ipotizza che possa uscire di scena alla stessa maniera del suo leggendario amico e rivale, ovvero sfruttando l’occasione della Laver Cup, ma la verità è che, in assenza di conferme ufficiali, ogni ipotesi lascia semplicemente il tempo che trova.
La sola cosa certa, ad oggi, è che gli eredi dei due indimenticabili campioni della vecchia guardia sono già stati designati. Carlos Alcaraz e Jannik Sinner stanno ripercorrendo le loro stesse orme, sia in termini di spettacolo che di amicizia. Ed è per questo che molti appassionati sono convinti del fatto che siano, appunto, i nuovi Roger e Rafa.
Anche in questo caso, com’era stato per loro, è iniziata la sfida del “Chi tra i due è più bravo?”. In realtà non è possibile stabilirlo, essendo due tennisti dallo straordinario talento, eppure c’è qualcuno che è assolutamente certo che non sia difficile venire a capo di questo rebus.
Quel qualcuno è Toni Nadal, che per anni ha allenato il nipote Rafael e che di campioni ne ha visti eccome, nel corso della sua carriera. Per questo non ha dubbi sul fatto che la sfida in questione abbia già un vincitore. “Alcaraz è il migliore, fa più cose di Sinner in campo – ha sentenziato ai microfoni di Eurosport – Vedo Alcaraz con maggiori opzioni per fare più cose in campo“.
“Sinner ha un forte controllo, anche se penso che Alcaraz sia leggermente migliore in termini di mentalità. Entrambi sono ugualmente forti su tutte le superfici, perché il gioco si è uniformato”. Pur riconoscendo i meriti e il talento di Jannik, zio Toni ha dunque “stroncato”, a conti fatti, il campione azzurro, preferendogli, forse anche per un fatto di nazionalità e di “legami”, l’amico e rivale Alcaraz.
Questo contenuto è stato modificato 25 Giugno 2024 12:08
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