Berrettini, l’inaspettata evoluzione ha lasciato di stucco il popolo del tennis: cambia tutto, ribaltone Wimbledon.
In fondo è solo una questione di scelte. C’è chi guarda il bicchiere e lo vede mezzo pieno e poi c’è chi, invece, lo vede mezzo vuoto. La differenza tra ottimisti e pessimisti sta tutta qui, in questa percezione che spesso è solo ed esclusivamente un fatto del tutto personale.
In virtù di ciò, qualcuno avrà pensato che le due recenti sconfitte subite da Matteo Berrettini – la prima in finale a Stoccarda, contro Jack Draper, l’altra al secondo turno di Halle, arrivata per mano di Marcos Giron – siano state indicative del fatto che per lui è finita, per esempio. Mentre qualcun altro si sarà certamente concentrato sui segnali positivi che il campione romano ha lanciato, primo fra tutti il fatto di essere stato estremamente competitivo nonostante abbia giocato pochissimo in questo 2024.
Anche i bookmaker, per fortuna, fanno parte di questa seconda categoria, tanto è vero che lo hanno indicato come sesto favorito per la vittoria di Wimbledon. Le quote gli sorridono, dunque, ma la notizia più bella è che lui per primo è tornato a sorridere. L’erbivoro azzurro si è detto estremamente soddisfatto della sua performance e anche fiducioso rispetto al futuro. Ne ha ben donde, avendo lui dimostrato di non perdersi d’animo neanche quando il destino gli mette ripetutamente i bastoni tra i piedi.
Berrettini sogna in grande: c’è sempre Wimbledon nel mirino
Una frase, in particolar modo, ci fa ben sperare circa le evoluzioni dell’atto conclusivo della parentesi sull’erba.
“Da parte mia c’è la soddisfazione di essere tornato a giocare e non mi aspettavo di ottenere questi risultati – ha detto Berrettini una volta eliminato dall’Atp 500 di Halle – Mi sento bene fisicamente e mi sto abituando alle sollecitazioni che ci sono in partita. Ora pensiamo a Wimbledon“. L’appuntamento all’All England Club sarà cruciale in diversi sensi, per lui. In primo luogo perché lì, da quando ha disputato la finale, nel 2021, è ormai osservato speciale.
Secondariamente perché ha bisogno come non mai di mettere benzina nel suo corpo e di accumulare qualche punto utile in ottima ranking. Rientrare tra i primi 30 sarebbe utilissimo in vista dell’Us Open: avrebbe la garanzia, così, di essere testa di serie e di evitare, dunque, primi turni un po’ scomodi. C’è da dire che grazie alla prestazione sfoderata a Stoccarda è già salito un bel po’: era 95esimo nel ranking e ha guadagnato 30 posizioni, per cui la strada che sta battendo è decisamente quella giusta.