Sinner, non è poi così remota la possibilità che accada. In tal caso, saranno guai seri: si salvi chi può.
Jannik Sinner, sebbene non tutti ne siano a conoscenza, ha già vissuto un’altra vita, prima di questa. Non ha sempre saputo di voler diventare una tennista, perciò ha sperimentato un sacco, prima di realizzare che quello fosse il suo sport preferito, oltre che, evidentemente, quello per cui era più tagliato.
E nel suo passato, di cui lo sci è stato protagonista indiscusso, c’è anche una parentesi sul campo da calcio. L’azzurro ha giocato nell’AFC Sexten per cinque anni, sempre nel ruolo di centrocampista. Il suo allenatore di allora ricorda che aveva “piedi buoni e tanta qualità”, a dispetto di quelle gambe che “sembravano degli stuzzicadenti”. Pare corresse a perdifiato e fosse in grado di adottare le strategie più svariate per confondere i suoi avversari, il che, in tutta franchezza, non ci stupisce affatto.
Il pallone, insomma, è stato una parte importante della sua vita ed è ovvio che, come tutti gli altri tifosi, abbia atteso con gran trepidazione l’inizio ufficiale degli Europei. E anche se in questi giorni è impegnato ad Halle, sia nel singolare che nel doppio, si sintonizzerà quando in campo ci saranno i suoi beniamini azzurri.
Incontenibile Sinner, si salvi chi può
“Adoro il calcio, ci ho giocato da piccolo, e non mi perderò una partita della Nazionale agli Europei – ha ammesso Sinner, interpellato in merito – ma le guarderò da solo, perché ci tengo troppo, e in questi casi ho assolutamente bisogno del mio spazio“.
“L’Italia ha una squadra molto giovane – ha osservato ancora il numero 1 del mondo – e io ho avuto l’onore di assistere ad alcuni allenamenti, a Miami. Speriamo di poter fare bene. Comunque sarà emozionante”. Infine, come ampiamente prevedibile, gli è stato chiesto come si comporterebbe nel caso in cui – incrociamo le dita – l’Italia dovesse battere la Spagna in occasione della partita in programma alle 21 di stasera, giovedì 20 giugno.
Nello specifico, i cronisti gli hanno domandato se intenda mandare, in quel caso, un messaggio al suo amico e rivale Carlos Alcaraz: “No, non lo farei mai…”, ha risposto Jannik in un primo momento. Salvo poi ritrattare pochi istanti dopo e aggiungere, a sorpresa, un “forse” che è tutto un programma, ridendo al pensiero di poter sfottere il suo avversario iberico su un terreno, almeno per una volta, diverso da quello sul quale si scontrano abitualmente.