“Avrei rischiato la morte”, la rivelazione di Sainz lascia di sasso

Carlos Sainz ritorna indietro in uno dei momenti più complicati della sua stagione: “Avrei rischiato la morte”. La rivelazione che lascia davvero tutti di stucco

Carlos Sainz sapeva sin dall’inizio dell’anno che il prossimo Mondiale lo dovrà correre con un’altra scuderia. La Ferrari ha deciso di lasciarlo andare ingaggiando Lewis Hamilton. Una scelta che, è evidente, non guarda tanto al futuro. Ma guarda soprattutto a quello che il pilota inglese riuscirà a dare il prossimo anno insieme a Leclerc.

"Avrei rischiato la morte", la rivelazione di Sainz lascia di sasso
Carlos Sainz, pilota della Ferrari (Lapresse) – Ilveggente.it

Ma nonostante questo lo spagnolo si è dimostrato un grande professionista. E ospite del podcast nude project ha parlato di quel momento a Gedda che poteva avere un finale diverso se non avesse ascoltato il consiglio dei medici dopo le prove libere del venerdì. Una rivelazione nuda e cruda che fa chiarezza su quello che è successo in quegli attimi che lo hanno poi portato all’operazione di appendicite con Bearman al fianco del monegasco in quel Gran Premio.

La rivelazione clamorosa di Sainz

Volevo correre e spostare l’intervento, ma i medici mi hanno detto che avrei rischiato di morire se fosse esplosa. Sono state le due sessioni più difficili della mia carriera – ha detto Carlos Sainz – su un circuito super fisico con curve molto veloci, non mangiavo, non avevo energie, sudavo più del solito. Ho sofferto molto. Sabato mattina mi sono reso conto che il mio malessere non era un virus. Ho chiesto di fare un’iniezione per operarmi dopo la gara, ma dopo quello che mi hanno detto i medici mi sono operato subito”.

"Avrei rischiato la morte", la rivelazione di Sainz lascia di sasso
Carlos Sainz, pilota della Ferrari (Lapresse) – Ilveggente.it

Dopo aver ripercorso quei momenti Sainz ha parlato del suo futuro e anche del rapporto che ha con il padre, pilota leggendario come il figlio. “Se fossi stato un ‘pacco’ mio padre mi avrebbe portato a giocare a tennis o a golf. A dieci anni tutti mi prendevano a sportellate perché battere il figlio di Sainz era prestigioso. Fu allora che mio padre mi disse che in questo ambiente o mordi o vieni morso. In F1 tutti pensiamo di essere i migliori, se non si ha questa mentalità non si riesce a battere gli altri 19″.

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