Sinner non è solo un tennista dal talento straordinario: l’annuncio ufficiale conferma quello che sospettavamo.
Sono in tanti a sostenere che Jannik Sinner sia un predestinato. Che fosse scritto nelle stelle che sarebbe arrivato tanto in alto. E forse è così, è vero. Era evidente che avesse la stoffa del campione, ma è stato bravo anche a coltivarlo, il talento straordinario che madre natura gli ha assegnato al momento di distribuire doti e difetti.
Sta di fatto che un momento spartiacque c’è stato, nella carriera di questo incredibile campione arrivato dall’Alta Pusteria. C’è stato un frangente in cui si è pensato che più lontano di dove era arrivato non si sarebbe mai spinto, e invece ha stupito tutti con un exploit tanto improvviso quanto repentino. Ad individuare quando ciò sia accaduto, di preciso, è stato il suo allenatore, Simone Vagnozzi, che oggi gioisce al suo fianco, insieme a Darren Cahiil, per i traguardi tagliati dal suo pupillo.
Di questo ha parlato nei giorni scorsi il mentore di Jannik, nell’ambito della trasmissione Tennis Talk: “Non c’è stato un momento ben preciso di svolta nella carriera di Jannik ma sono stati piccoli passettini – queste le sue parole – Ci sono più momenti. Se ne devo prendere alcuni cito Pechino 2023, è arrivato, non era stato bene per la febbre, ha passato i primi turni con difficoltà poi ha battuto Alcaraz e Medvedev in finale facendo serve and volley”.
Vagnozzi si è lasciato sfuggire, poi, un piccolo “aneddoto” molto curioso. C’è stata una vittoria, a suo dire, che, più di tutte, ha reso Sinner il campione indiscusso che è oggi.
“Medvedev è stato il nostro obiettivo da quando abbiamo iniziato a lavorare – ha detto sorridendo e scherzando poi sulla presunta esistenza di una sua foto segnaletica con su scritto Wanted – Quel risultato è stato possibile però con altri momenti arrivati prima col 1000 in Canada vinto, la sua prima semifinale Slam a Wimbledon. È arrivato con quella fiducia. Gli ha dato quella spinta, poi battere Alcaraz e Medvedev è stata una grande iniezione di fiducia“.
E se è vero, come dice Vagno, che il russo ex numero 1 del mondo è stato il loro obiettivo sin dall’inizio, allora possiamo proclamare a gran voce che, oltre ad essere un tennista fenomenale, Sinner è anche un cecchino prodigio. Ha avuto una mira infallibile ed è stato grazie ad essa, a quanto pare, che tutto è poi cambiato.
Questo contenuto è stato modificato 13 Giugno 2024 14:29
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