Berrettini non ha potuto fare altro: ha dovuto rinunciare. Il siparietto che ha avuto come protagonista l’azzurro ha fatto il giro del web.
Diciamoci la verità: temevamo tutti, nessuno escluso, che al suo rientro in campo potesse fare la fine dello scorso anno. Lorenzo Sonego lo aveva battuto in 2 set, lasciandogli a malapena le briciole: Matteo Berrettini aveva vinto in totale solo 3 game, dimostrando di non essere affatto pronto, non ancora per lo meno, a gareggiare. Neanche sull’erba, che pure dovrebbe essere la sua superficie preferita.
Fortunatamente, quest’anno, la musica è cambiata. Il solo fatto che il romano abbia vinto le prime due partite – la seconda delle quali in scioltezza, arginando qualsiasi tentativo di ribellione da parte di Denis Shapovalov – è estremamente positivo. Oggi se la vedrà con James Duckworth e ha buone possibilità di farcela e di accedere, dunque, alle semifinali del Boss Open, il torneo di Stoccarda che sancisce ufficialmente l’inizio della parentesi sull’erba.
In questo caso, però, gli scongiuri sono più che necessari. Soprattutto perché, a giudicare da quello che è accaduto in campo nelle scorse ore, il nostro Berrettini è parecchio scaramantico. Lo sapevamo già, essendo lui un habitué dei rituali alla Nadal in campo, solo che stavolta ci ha regalato veramente delle grasse risate.
Al termine della partita contro Shapovalov, che gli è valsa l’accesso ai quarti di finale del 250 erbivoro, Matteo si è sottoposto all’intervista di rito. Tra un complimento e l’altro, l’intervistatore ha osservato che quello era il settimo quarto di finale da lui raggiunto in carriera sui prati europei e che Berrettini era riuscito sempre a spuntarla per poi approdare in semifinale.
A quel punto, già solo la faccia del romano era tutta un programma, ma l’azzurro ha voluto metterci il carico da novanta. “In Italia solitamente per augurare buona fortuna facciamo qualcosa che non posso fare qui ora“, ha ironizzato, alludendo chiaramente a certi “gesti apotropaici” teoricamente finalizzati ad allontanare il malocchio. E le tribune del campo principale, a quel punto, sono venute giù per questo inaspettato Berrettini mattatore senza peli sulla lingua, costretto a rinunciare al gesto che pure avrebbe voluto fare lì, davanti a tutti.
Non si sa mai cosa il destino possa riservarci, certo, ma vincere il Boss Open potrebbe essere determinante per il campione azzurro e per il prosieguo della sua stagione sull’erba. Sarebbe un’iniezione di fiducia pazzesca e chissà, magari potrebbe anche cambiare il suo destino e inaugurare un nuovo atto della sua – oggettivamente sfortunata – carriera di tennista.
Questo contenuto è stato modificato 14 Giugno 2024 08:16
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