Superenalotto, non puoi non tenerne conto: le tasse sono solo una parte infinitesimale, c’è molto altro che devi sapere.
Si fa presto a pensare che una grossa vincita al Superenalotto possa permetterci di risolvere qualunque problema. In teoria è così, si tratta sempre di denaro piovuto letteralmente dal cielo, in quanto tale apprezzatissimo, ma quello che non tutti sanno è che non s’incassa mai realmente la somma destinata a quella categoria di vincita.
Facciamo un esempio: un giocatore, nei giorni scorsi, ha giocato la sua combinazione in provincia di Catanzaro e, facendo 5+1, avrebbe diritto a 551mila euro. Innanzitutto, non potrà riscuoterli se non porterà con sé la ricevuta originale: non sono ammesse scansioni o fotocopie, men che meno fotografie. In assenza della ricevuta di gioco rilasciata dall’esercente, i soldi andranno persi. Il giocatore potrebbe non voler fare, poi, tutto in autonomia, essendo la procedura di riscossione delle vincite abbastanza farraginosa e impegnativa.
In teorie, per quanto riguarda le vincite alte come questa, è necessario recarsi di persona presso uno dei due uffici premi Sisal esistenti in Italia: uno di essi è a Roma, l’altro è a Milano. C’è, però, la questione dell’anonimato: nel caso in cui si voglia essere discreti ed evitare che qualcuno venga a sapere chi è il fortunato vincitore baciato dalla fortuna, sarà necessario rivolgersi ad una figura che faccia il “lavoro sporco” al posto nostro, tutelando così la nostra privacy.
La figura a ciò preposta è un notaio, per il cui intervento sarà necessario, ad un certo punto, saldare una parcella. Un costo extra che non tutti mettono in conto ma che è necessario sostenere, se si vuole dormire su sette cuscini.
Non ci sono solo le tasse, dunque, la cui scure si abbatterà sui vincitori nel momento stesso in cui si appresteranno a riscuotere il loro denaro. Dalla cifra cui hanno diritto si provvederà a detrarre immediatamente il 20%, che finirà nelle casse dello Stato. Non resta che capire, a questo punto, quanto costi il notaio, che in quanto pubblico ufficiale riscuoterà la somma al posto del legittimo vincitore e ottempererà a tutti gli obblighi previsti dalla legge in materia di anti-riciclaggio.
La parcella del notaio, ovviamente, non è fissa, ma variabile. In genere, sebbene la decisione sia a discrezione dello stesso, oscilla tra l’1% e il 3% della somma che il giocatore ha vinto al Superenalotto. Quindi, nel caso del 5+1 di cui sopra, dei 550mila euro iniziali ne resteranno 440mila, perché 110mila euro andranno allo Stato; il notaio percepirà, a seconda del suo onorario, tra 5mila 500 e 18mila 333 euro. Una spesa che incide sul tesoretto finale, che resta comunque importante, ma che non potremo fare a meno di affrontare nel caso in cui, appunto, la dea bendata decida di riservarci le sue attenzioni.
Questo contenuto è stato modificato 6 Giugno 2024 12:32
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