Sinner, il fatto che sia accaduto per ben due volte lascia ancor più amarezza: questo retroscena ha dell’incredibile.
Ci è rimasto male lui e ci siamo rimasti noi. Perché è vero che ancor prima che lo Slam iniziasse aveva messo le mani avanti e invitato i tifosi a non aspettarsi troppo, ma è altrettanto vero che, complice lo sbarco in vetta, era inevitabile che i suoi sostenitori si facessero qualche castello in aria di troppo. Soprattutto perché nel primo set, ma non solo, era parso ingiocabile.
Peccato solo che Carlos Alcaraz gliel’abbia fatta pagare non appena, recuperate la forza e la tenacia, è tornato quello di sempre: un toro scatenato ed indomabile capace di mettere in difficoltà tutti. Perfino i numeri 1 del mondo, per l’appunto. Una sconfitta che ci lascia tanta amarezza, quindi, concreta com’è stata, per una manciata di ore, la possibilità che Jannik Sinner conquistasse la sua seconda finale Slam e magari, chissà, anche un’altra bella coppa.
Ma ci piace guardare il bicchiere mezzo pieno e pensare, come dice anche il diretto interessato, che non tutti i mali vengono per nuocere. Che sconfitte come questa sono carburante per un tennista che aspira a migliorarsi giorno dopo giorno e che non si sente mai arrivato. “Fa parte del processo e della mia crescita”, ha detto a margine della partita, pur dicendosi deluso, e ci mancherebbe pure, di aver perso al quinto set contro il suo più temibile avversario.
Sinner fa il bis: raddoppia l’amarezza
Al di là del risultato finale, c’è un dettaglio sul quale vale la pena soffermarsi. Un retroscena che mette quasi i brividi, se vogliamo, e che rende ancor più difficile, forse, mandar giù questo boccone già di per sé così terribilmente amaro.
Le statistiche relative all’andamento del match contro Alcaraz, evidenziano che Sinner ha fatto il bis. Sia nel 2023 che nel 2024, Jannik ha messo a segno più punti di quanti non ne abbiano totalizzati i suoi avversari che hanno guadagnato, poi, l’accesso al turno successivo. Lo scorso anno era stato eliminato al secondo turno da Daniel Altmaier e aveva realizzato 5 punti in più di lui: 198 a fronte dei 193 del vincitore reale del match.
È successa la stessa identica cosa quest’anno, sebbene lo scarto sia leggermente inferiore. In 5 set l’azzurro ha totalizzato 147 punti, mentre Alcaraz ne ha messi in campo 2 in meno. Un dato che ha dell’incredibile e che rende perfettamente l’idea di quanto sia “subdolo”, a volte, il tennis. Non basta dare il meglio di sé, non è il totale dei punti a fare di te il migliore in campo. E questi numeri, ahinoi, ne sono la dimostrazione.