Berrettini, a questo punto non se l’aspettava più neanche lui: con questo colpo di scena cambia tutto all’improvviso.
Neanche il tempo di ufficializzare il forfait di Aleksandar Vukic, che già Matteo Berrettini era in viaggio per la Germania. Forse se l’aspettava, forse no. Sta di fatto che era parso assai strano che il marchio di cui è ambasciatore globale, lo stesso che sponsorizza il primo dei pochi tornei annuali sull’erba, non gli avesse riservato una wild card.
Fortunatamente non ce n’è stato bisogno. Il romano ha avuto accesso al tabellone principale grazie al ritiro dell’australiano ed è corso, non appena ne ha avuto la certezza, a Stoccarda. Si giocherà dal 10 al 16 giugno e le aspettative, manco a dirlo, sono alle stelle. Non è certo una novità che l’ex numero 1 d’Italia abbia una predilezione per il verde, tanto è vero che, l’anno dopo aver disputato la finale di Wimbledon, aveva trionfato sullo stesso prato che tornerà a calcare la prossima settimana.
E poco importa che non giochi da 2 mesi, perché Berrettini si è sempre regalato dei rientri in grandissimo stile. Quando, due anni fa, ha vinto a Stoccarda, era reduce da uno stop che ci era parso infinito. Non ci era voluto molto, però, perché tornasse agli antichi fasti. Infatti, una settimana dopo la vittoria in Germania, aveva vinto anche al Queen’s. Era on fire e avrebbe fatto anche di più, probabilmente, se solo il destino non gli avesse fatto lo sgambetto. Già, perché, come senz’altro si ricorderà, a fermarlo e ad impedirgli di giocare a Wimbledon era stato, in quell’occasione, il famigerato Covid.
La speranza, dunque, è che Matteo riesca nella non semplice impresa di spazzare via in quattro e quattr’otto tutti i dubbi potenzialmente legati al fatto che non è stato per nulla continuo, in questa sfortunata stagione.
Dopo Stoccarda si sposterà subito a Londra per il Cinch Championships, l’Atp 500 che ha vinto 2 volte, nel 2021 e nel 2022, ma che si era visto costretto a disertare, invece, lo scorso anno. Nell’elegante club di West Kensington Berrettini ha sempre giocato il suo miglior tennis, ragion per cui le sue mire sono sufficientemente chiare e ben delineate.
Proverà poi, avvalendosi naturalmente del ranking protetto cui ha ancora diritto, a rientrare nel main draw di WImbledon. E chissà che l’arrivo della parentesi sull’erba, unito alla magia che avvolge i campi di cui è stato a lunga protagonista indiscusso, non possa infondergli un po’ della fiducia che, forse, negli ultimi tempi, gli è venuta a mancare.
Questo contenuto è stato modificato 8 Giugno 2024 09:54
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