Sinner, questi giorni parigini sarebbero stati assolutamente perfetti, se non fosse che qualcuno ha cercato di rovinargli la festa.
Piace che sia composto, educato, rispettoso del prossimo. Sempre gentile, con i piedi per terra. Piace anche che abbia votato la sua vita al tennis e che, una volta compreso quale fosse il suo sogno, abbia deciso di inseguirlo e di sacrificare tutto. Di lasciare le sue amate montagne per trasferirsi a Bordighera, dove tutto ha avuto inizio e dove quel ragazzo smilzo e coi capelli rossi s’è fatto grande, s’è fatto campione.
Di motivi per amare e per ammirare Jannik Sinner, insomma, ce ne sono a bizzeffe. E la cosa più sorprendente è che a vederli e riconoscerli non sono solo i tifosi italiani, il cui appoggio al campione azzurro del momento dovrebbe essere incondizionati. Anche i suoi colleghi, non necessariamente connazionali, sono perfettamente consapevoli dei suoi numerosi pregi, tanto è vero che, nel suo giorno più bello, si sono affannati a dedicargli storie, post, emoticon e quant’altro.
Il mondo ha gioito, insomma, nel momento in cui il nativo di San Candido, a soli 22 anni, è stato incoronato re del ranking e del circuito maschile. Una festa “itinerante”, che ha coinvolto tutti, fatta eccezione, ma questa è un’altra storia, per i Big Three. Novak Djokovic, Roger Federer e Rafael Nadal hanno risposto picche all’invito a prendervi parte e non hanno speso una sola parola per celebrare il loro degnissimo erede, ma tant’è: avranno avuto, di sicuro, le loro buone ragioni.
Sinner, ci ha provato: lo ha detto davvero
Questi giorni parigini, insomma, sono stati assolutamente perfetti. O quasi. Già, perché in mezzo ad un coro assordante di persone entusiaste c’è qualcuno che ha cercato, in un certo senso, di rovinare la festa a Sinner.
Quel qualcuno è un tennista che appartiene ormai al passato ma che non perde occasione per ricordare al mondo i propri successi e le proprie imprese. E c’era da aspettarselo, conoscendolo, che lo avrebbe fatto anche stavolta, per cui nessuno è rimasto sorpreso quando Nicola Pietrangeli, intervenendo a Un giorno da pecora su Rai Radio1, si è lasciato andare ad una riflessione che in molti hanno ritenuto sia un tantino opinabile.
“Se sono ancora il più grande tennista italiano di tutti i tempi? Con Sinner sto correndo il pericolo di non esserlo più, per il momento ancora sì. Vediamo alla fine della sua carriera”, ha detto l’ex tennista nato a Tunisi, sempre avaro in termini di elogi ai suoi successori. Un puntino minuscolo in mezzo ad un mare di post a colori che la dicono lunga su quanto Jannik sia amato, apprezzato e stimato. E su quanto, soprattutto, sia grande e forte.