“Colpa di Sinner”, il serbo è pronto a fare il suo debutto al Roland Garros tra mille dubbi: ecco le parole dell’ex preparatore atletico.
Il fatto che nel corso di questo 2024 non abbia messo in bacheca alcun titolo è già di per sé fonte di grande preoccupazione. Del resto, Novak Djokovic, attuale numero uno al mondo del ranking Atp, non ci ha abituati ad astinenze così lunghe. Il campione serbo ha da poco compiuto 37 anni: un’età, per così dire, importante per chi vuole competere ad altissimi livelli come lui ma c’è da dire anche che fino a pochi mesi fa Nole è stato il “cannibale” che abbiamo imparato a conoscere ormai da quasi vent’anni.
Nel 2023 Djokovic ha vinto ben tre Slam, perdendo Wimbledon solo per qualche dettaglio: la finalissima con il giovane fenomeno Carlos Alcaraz fu combattutissima. Motivo per cui parliamo in ogni caso di un tennista che neanche un anno fa ha sfiorato il mitologico Grande Slam, aggiudicandosi anche le Finals torinesi battendo in finale il “padrone di casa” Jannik Sinner. Il 22enne altoatesimno, tuttavia, ha dovuto aspettare soltanto una settimana per prendersi la rivincita. Lo scorso novembre ricorderete tutti la clamorosa rimonta nella semifinale di Coppa Davis a Malaga, con l’azzurro capace di riacciuffare una partita dopo essere finito sotto 0-40 nel game decisivo. Nonostante avesse ben tre match pont davanti a sé, Djokovic non ne sfruttò neppure uno. Un brutto scivolone che gli ha probabimente messo più d’un tarlo in testa.
Sì, perché da allora Nole non è stato più lo stesso. A gennaio è arrivata una nuova, bruciante, sconfitta contro Sinner in quello che è il “suo” Slam, l’Australian Open e dove non perdeva da 33 partite consecutive.
Nei tornei successivi il serbo è apparso il lontano parente del giocatore che fino a pochi mesi prima spazzava via ogni avversario e dimostrava di poter tenere testa anche ai nuovi fenomeni del circuito. Un calo che gli ha fatto prendere anche delle decisioni importanti, come quella di dare il benservito al coach Goran Ivanisevic e ad altri membri dello staff. Tra questi c’era anche il preparatore atletico Marco Panichi, intervistato dall’emittente SuperTennis prima dell’inizio del Roland Garros. “Io credo che del punto di vista mentale, la partita persa contro Sinner in Coppa Davis sia stata pagata da Nole più di qualunque altra”, sono state le sue parole, successivamente riportate anche dal portale Tennis World Italia.
Questo contenuto è stato modificato 25 Maggio 2024 13:00
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