Gratta e vinci, questa storia sembra surreale ma non lo è: tutti i dettagli della vicenda che ha lasciato l’Italia a bocca aperta.
In pochi lo avrebbero fatto. Anzi, correggiamo subito il tiro: probabilmente, non lo avrebbe fatto nessuno. Ci fidiamo talmente poco del prossimo, oramai, da rimanere stupiti ogni volta che veniamo a sapere che qualcuno, a differenza di come avremmo fatto noi, ha riposto la propria completa ed incondizionata fiducia in qualcun altro. In un estraneo, per di più.
Ma procediamo con ordine, perché la storia che stiamo per raccontarvi sia chiara in tutto e per tutto. Iniziamo col dire, allora, che questa vicenda ha avuto come cornice il comune di Conselve, in provincia di Padova. Qui, Sebastiano Antico e sua moglie, Katia Esposito, gestiscono da tempo la ricevitoria-tabaccheria che si trova in piazza Cesare Battisti e che è abitualmente frequentata da gente del posto.
Ed è qui che, qualche giorno fa, si è recato un cliente abituale. Non un giocatore accanito ma un giocatore occasione che, in quella circostanza, ha deciso di comprare un tagliando della serie Gratta e vinci 20X. Lo ha pagato 5 euro, lo ha ritirato ed è tornato a casa per grattare in tutta tranquillità la patina argentata che ricopriva il suo bel biglietto.
Gratta e vinci, fidarsi è bene: clamoroso a Conselve
Poco dopo, il telefono del punto vendita ha iniziato a suonare. Una telefonata “shock”, in un certo senso: qualcuno, all’altro capo della cornetta, rivelava al tabaccaio di avere appena vinto mezzo milione di euro. Gli ha fatto promettere, però, di non rivelare la sua identità a nessuno e di non raccontare alla stampa alcunché. Né se fosse uomo, né si trattasse di una donna.
Sta di fatto che il cliente in questione, dopo aver telefonato, ha fatto qualcosa di ancor più singolare. “Ci ho pensato e temo di non riuscire a gestire da solo quel che c’è da fare in questi casi. Voglio mantenere il massimo riserbo e ho bisogno di persone di fiducia, come te“, avrebbe detto il vincitore di Conselve, chiedendo aiuto a Sebastiano Antico. Il rivenditore ha acconsentito e i due si sono accordati, quindi, sul da farsi. Il giocatore è tornato sul luogo del “delitto” e ha consegnato a domicilio il biglietto al titolare dell’attività, chiedendogli di attivarsi per procedere all’incasso dello stesso.
Così ha fatto: si è messo in contatto con una banca ed ha organizzato il deposito del biglietto, per poi accompagnare il cliente – che pare essere in là con l’età – presso la filiale ed ultimare la procedura. Adesso, fatti i dovuti controlli, riceverà i suoi 500mila euro. Una fiducia incondizionata, fortunatamente ben riposta, che ci ha restituito, almeno una volta tanto, una storia di grande umanità e solidarietà.