Sinner, le accuse sono gravissime ma spiegherebbero come mai l’atleta sia incorso nel problema all’anca che lo ha costretto a fermarsi.
Lunedì è tornato in campo dopo qualche giorno di riposo assoluto. Non ha impugnato la racchetta con cui di solito fa magie a tutte le latitudini, però. Si è limitato a sgranchirsi le gambe, senza sovraccaricare l’area del corpo che lo ha impensierito al punto tale da sottoporsi a degli esami strumentali che hanno rilevato, poi, l’esistenza di un problema.
Un problema che non ha ancora né un nome e né un contorno ben definito. Tutto è, anzi, estremamente fumoso. Non si sa ancora se basteranno delle cure mirate o se, invece, sarà necessario intervenire chirurgicamente. E non si sa ancora nemmeno se parteciperà al Roland Garros, sebbene l’ipotesi sembri oggi piuttosto remota e per nulla realistica. Le condizioni di Jannik Sinner, insomma, continuano a preoccupare tutti, non fosse altro per il fatto che lo stesso tennista si sia trincerato dietro un silenzio molto assordante.
Ed è grave che, in attesa che il problema all’anca venga definito ed eventualmente risolto, sempre più persone si ostinino a puntargli il dito contro. Già, perché oltre che con un destino molto amaro, che lo ha spinto a rinunciare agli Internazionali d’Italia, il campione di San Candido deve vedersela, in questi giorni, anche con chi reputa che l’errore sia partito da lui e dalla sua smania di vincere e di diventare il migliore.
Sinner, questo sì che spiega tutto: Andy Roddick ne è convinto
Poi c’è chi, come l’ex tennista Andy Roddick, dà la colpa non a Jannik, fortunatamente, ma all’Atp. Al calendario, nello specifico, troppo fitto per gli atleti iscritti al circuito.
“Sinner si è fatto male – queste le parole dell’ex campione del Nebraska – ha aggravato i suoi problemi all’anca facendo palestra durante il torneo di Madrid perché non aveva altro tempo per farlo. Lui vuole essere il numero uno del mondo, e per farlo devi giocare i tornei. Non tutti sono Novak e possono vincere tre Slam all’anno e diventare numero uno”.
“Non è una cosa realistica – ha osservato ancora lo statunitense – soprattutto quando sei giovane e stai cercando di raggiungere la vetta per la prima volta. C’è molto stress, il fatto che Sinner senta il bisogno di fare un allenamento completo in palestra durante un torneo dà da pensare. Forse non dovresti fare entrambe le cose nella stessa settimana di gare”.