Sinner, sono state lanciate delle accuse molto gravi: ecco cosa c’entra il tennista altoatesino e da chi arrivano.
Jannik Sinner ha un problema non meglio precisato all’anca. Carlos Alcaraz sta facendo i conti con un un edema muscolare al muscolo pronatore. Daniil Medvedev si è ritirato dal recente Masters 1000 di Madrid per via di un problema agli adduttori. Non si tratta di un’epidemia, chiaramente, ma è assai singolare che così tanti tennisti si siano infortunati nello stesso frangente.
E non è un caso, a detta di molti addetti ai lavori. Sarebbe l’ovvia conseguenza, semmai, dei ritmi sempre più forsennati in vigore nel Tour. Sui quali in tanti, nelle ultime ore, si sono soffermati, nella speranza di accendere i riflettori su una questione piuttosto cruciale. Ne ha discusso la numero 1 del circuito femminile, Iga Swiatek, ma lo ha fatto anche il tennista tedesco Alexander Zverev, che in occasione degli Internazionali d’Italia è intervenuto in conferenza stampa per dire la sua sul calendario dell’Atp.
Il top ten, che due anni fa è rimasto fermo per parecchi mesi dopo l’infortunio rimediato al Roland Garros, imputa i problemi dei suoi colleghi e avversari proprio alla programmazione, che poco respiro lascia, in effetti, ai campioni del circuito maggiore. Ha così lanciato delle “accuse” ben precise, ribadendo la necessità di un calendario che garantisca loro un po’ di riposo in più di quello che possono concedersi allo stato attuale.
L’infortunio di Sinner è la goccia che fa traboccare il vaso
“Sono nel Tour da 10 anni – ha detto Zverev, come fa sapere Ubitennis – il discorso è sempre stato su come rendere la stagione più corta. Questo non è perché non vogliamo giocare a tennis, amiamo il tennis, ma è per avere il tempo di preparare i nostri corpi per le partite e per avere il tempo di guarire il nostro corpo”.
“Adesso abbiamo una stagione di 11 mesi. Ne parlavo con Alex de Minaur: lui ha giocato la Coppa Davis il 29 di novembre e il suo primo match di ATP Cup è stato il 29 dicembre, è esattamente un mese, non è abbastanza tempo. Non è abbastanza per guarire il corpo e per prepararlo fisicamente. La preparazione atletica non è quanto ti alleni sul campo o quanto giochi a tennis, è fatta di lavoro in palestra, di lavoro fuori dal campo. Non è possibile fare questo lavoro durante la stagione. Ci viene dato un periodo di riposo e di preparazione di sole 4 settimane che nessun altro sport ha“.
“Certo – ha detto ancora – non dobbiamo giocare ogni giorno, ma alla fine della giornata non c’è riposo. Riposo è quando sei a casa, dormi nel tuo letto, magari con la tua famiglia, il tuo cane, i tuoi bambini. Questo è riposo, un giorno fra le partite non è riposo”. E chissà che il sacrificio di Jannik, costretto a rinunciare al torneo di casa, non possa almeno servire a qualcosa.