La Juve ha bisogno di inaugurare un nuovo progetto tecnico e per farlo, secondo un ex bianconero, dovrebbe partire da due giovani tesserati di cui non si parla abbastanza.
Fabrizio Ravanelli è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare dei problemi attuali della Juve e delle possibili soluzioni: l’ex bianconero vorrebbe che la società puntasse su due giovani promesse. Per il resto, Ravanelli non si dice contrario a cessioni eccellenti. La squadra ha deluso, e per questo va rifondata.
E in caso di una cessione eccellente tra Chiesa e Vlahovic, Ravanelli ha detto espressamente che terrebbe il primo. “Di attaccanti capaci di far goal ce ne sono tanti“, ha spiegato Penna Bianca. “Magari si possono trovare… invece non farei a meno del guizzo e della tecnica di Federico Chiesa”.
L’intervistato non sa spiegarsi che fine abbia fatto il DNA Juventus. “Tutte le squadre, in qualsiasi sport, scendono in campo per dare il meglio. La Juventus si è sempre contraddistinta per eleganza, stile, educazione, condotta esemplare in campo… Tutte queste componenti formano il DNA Juventus. Per esempio, la Juve è una squadra che in passato non hai mai trascorso più di tanto a festeggiare per i risultati ottenuti perché il focus si spostava ai futuri obiettivi”.
Secondo Ravanelli, è arrivato il momento di puntare su due giovani: “Perché la Juve dovrebbe puntare forte su Zirzkee e non su Yildiz e Soulé? Sono due giocatori forti che ha già in casa. Io penso che la società dovrebbe capire meglio quali sono i calciatori su cui spendere. Se si punta su questi, che li spendi a fare 50-60 milioni per Zirzkee? Preferirei spendere per un centrocampista di spessore, senza dimenticarsi del ritorno di Fagioli, che secondo me ha tantissima qualità”.
Leader e giovani per la nuova Juve: “Punterei su due: Yildiz e Soulé“
Ravanelli, dunque, crede nel diciannovenne turco (che in questa stagione ha realizzato un goal in 22 presenze) e sul ventunenne argentino (11 goal nel Frosinone). Per il resto servono anche giocatori di carattere. “La Juve ha pochi leader in squadra“, ha continuato Ravanelli. “Sì, ci sono buoni calciatori ma la leadership vera manca. L’unico è Danilo. E non è abbastanza. La leadership può anche arrivare dall’allenatore. Per questo io sceglierei senza dubbio Conte. Antonio conosce l’ambiente, ha il DNA bianconero e porterebbe disciplina all’interno dello spogliatoio. Sarebbe la scelta più sensata”.
Ravanelli ha poi parlato anche delle avversarie storiche della Juve: Milan e Inter. Riguardo ai rossoneri, l’intervistato ha ammesso di essere stato deluso. “In questa stagione ho percepito un po’ vulnerabilità a livello societario. Dopo la partenza di Maldini, anche a livello comunicativo, ho visto tanta confusione. Forse il calo dipende da questo”.
Sul successo dell’Inter, per Ravanelli è giusto parlare di più ragioni che hanno concorso al risultato. “Tante componenti hanno permesso ai nerazzurri di dominare questo campionato: società, allenatore, calciatori. Penso anche che la finale di Champions raggiunta l’anno scorso abbia contribuito a far crescere i nerazzurri”.