Sinner, non si può mai stare tranquilli. Potrebbe essere questione di giorni, addirittura di ore: è necessario un dietrofront.
Rafa ha salutato Madrid con gli occhi lucidi e il groppo in gola. Madrid ha salutato Rafa con la malinconia di chi sa che l’era dei Big Three è ormai giunta al termine. Roger ha già voltato pagina ed è questione di mesi perché anche l’amico e rivale Nadal si congedi definitivamente dal tennis e dal pubblico che tanto lo ha amato ed ammirato.
Nel circuito resterà solo lui, l’irreprensibile Nole. Che è vero, non avrà ancora vinto alcun titolo in questo 2024, ma che è tutto fuorché finito. Sono in tanti a pensare, non a caso, che presto ritroverà se stesso e che tornerà, forte come prima, per rimescolare le carte e complicare la vita alla nuova generazione. Intanto ha detto addio, proprio qualche ora fa, al suo preparatore atletico Marco Panichi, che è stato messo alla porta come, qualche settimana fa, era successo all’allenatore Goran Ivanisevic.
Ed è stato lo stesso ex coach di Djokovic, in un’intervista rilasciata al quotidiano italiano La Stampa, a mettere in guardia coloro i quali pensano che la dominazione del serbo sia finita. Goran non crede che sia così ed è quasi come se, attraverso questo botta e risposta, abbia inteso lanciare un messaggio ai due campioncini che hanno tentato e stanno tentando l’assalto al numero 1: Carlos Alcaraz e, ovviamente, Jannik Sinner.
Il suo invito, tra le righe, sembra essere quello di non sottovalutare Nole per nessuna ragione al mondo. Tanto è vero che su Sinner ha detto quanto segue: “Obiettivo numero uno per Sinner? Beh, abbiamo capito come funziona Jannik. Non è focalizzato su un obiettivo singolo ma lavora su un miglioramento costante. Sinner diventerà numero uno perché è il più forte ma non stravolgerà i suoi programmi per farlo”.
Dopodiché, la riflessione sul suo ex pupillo, del quale continua ad avere, giustamente, grande stima. Relativamente ai potenziali concorrenti del tennista azzurro, Ivanisevic ha osservato che “il livello è sempre alto, vincere tornei non è mai semplice. C’è Novak Djokovic e guai a darlo per finito. Quando è sul pezzo, e sono sicuro che d’ora in poi lo sarà, resta davvero un avversario difficilissimo da battere”.
La sfida non sarebbe dunque, tra i soli Jannik e Carlitos: tutt’altro. Nole c’è ancora, parola di Ivanisevic. E guai a sottovalutarlo o, peggio ancora, a dimenticare di cosa sia stato capace.
Questo contenuto è stato modificato 1 Maggio 2024 10:32
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