Sinner, l’ufficializzazione della data ha improvvisamente reso tutto reale: questa deviazione non era in programma.
Gli uomini avrebbero visto i propri guadagni raddoppiare. Le donne, addirittura, quadruplicare. Alla fine, però, dell’idea del Premier Tour non se n’è fatto nulla. Il progetto, che avrebbe unito i due circuito in un solo grande Tour, è stato bocciato, sebbene il miraggio del denaro immediato e di una stagione meno intensa avesse già conquistato i giocatori.
L’idea era quella di allungare il periodo di off-season e di articolare la stagione in maniera un po’ meno complessa: ci sarebbero stati 4 Slam e 10 super tornei, più una competizione a squadre. Ritmi più sostenibili, insomma, ma tant’è: l’ipotesi del Premier Tour, come fa sapere Tennis World Italia, è ormai ufficialmente tramontata, con buona pace dei tennisti che pure avrebbero certamente accolto di buon grado un così maestoso e conveniente, almeno per loro, progetto.
Un cambiamento, in ogni caso, ci sarà. E sarà anche abbastanza significativo, per i motivi che illustreremo a breve. Iniziamo col dire che pare sia quasi fatta per l’inserimento, nel fittissimo calendario Atp, di un decimo Masters 1000. L’associazione veva aperto il bando nelle settimane scorse e, tra le tante proposte ricevute, a trionfare all’asta potrebbe essere stata l’Arabia Saudita. Prendete nota, dunque: da questo momento in poi, tutto potrebbe cambiare. Il condizionale però è d’obbligo, perché quando la notizia sembrava ufficiale Ubitennis ha smentito il tutto, gettando ombre su questa novità.
Il torneo si potrebbe giocare per la prima volta nel 2027, giusto il tempo di mettere a punto una struttura adeguata che possa mettere a disposizione degli atleti tutto ciò di cui necessitano. Il problema non è l’attesa in sé, in ogni caso, ma il periodo nel quale si è deciso di incastrare questo Masters 1000 nuovo di zecca.
Avrà luogo nella prima settimana dell’anno, in un periodo che è sempre stato di “giurisdizione” dell’emisfero australe. A gennaio si è giocato sempre e solo nella terra dei canguri, motivo per il quale va da sé che il nuovo torneo depotenzierà, in qualche modo, la lunga estate australiana. E metterà anche a dura prova la United Cup, che è stata lanciata un paio di mesi fa ma che potrebbe non avere, a questo punto, vita lunga.
Il resto, insomma, è ancora tutto da vedere e da decidere. Incluso il futuro del tornei di categoria 250, che risentiranno, per ovvie ragioni, del lustro che s’intende dare agli eventi di categoria superiore. Anche perché, quello è poco ma sicuro, con i petroldollari di mezzo niente sarà più come prima.
Questo contenuto è stato modificato 26 Aprile 2024 21:10
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