Sinner, niente paura: questo spiega tutto. Ecco perché l’azzurro ha saltato l’evento di Madrid e perché non gli è spettato nulla.
A casa aveva già 4 di quelle statuette firmate Cartier. Ma, così come gli attori amano fare incetta di Oscar, neanche gli sportivi disdegnano i premi a loro destinati. Ed è per questo che Novak Djokovic ha ritirato il suo con estremo entusiasmo, felice che, a dispetto dei risultati del primo quadrimestre, ci sia stato finalmente qualcosa di cui gioire.
Già, perché è stato proprio Nole, ancora una volta, ad essere insignito del Laureus World Sportsman of the Year e del titolo, come sempre meritatissimo, di migliore sportivo dell’anno. Lo era stato per 4 volte, in passato, ma questa statuetta, più delle altre, ha avuto un tempismo ineccepibile. È arrivata quando più, cioè, il nativo di Belgrado aveva bisogno di un’iniezione di autostima. Nole aveva vinto il premio per la prima volta nel 2012 e aveva fatto il bis nel 2015. Era accaduto di nuovo, poi, nel 2016 e nel 2019.
Riceverlo nuovamente, a 5 anni di distanza e in questo momento così delicato della sua carriera (non era mai accaduto che iniziasse la stagione senza assicurarsi neanche un titolo, ndr) lo avrà senz’altro riempito di orgoglio. Ipotesi ampiamente dimostrata dalle parole che ha detto sul palco nel momento in cui è stato insignito del prestigioso riconoscimento.
Sinner resta a mani vuote: battuto sul tempo da Djokovic
“Ripenso al 2012, quando ho vinto questo premio per la prima volta: avevo 24 anni e sono molto orgoglioso di essere qui 12 anni dopo a ripensare a un 2023 che ha dato grandi gioie a me e ai miei fan. È stato emozionante tornare in Australia lo scorso anno e vincere il mio decimo titolo. È un torneo che mi sta molto a cuore e che mi ha aperto la strada a 12 mesi incredibili. Non avrei potuto avere così tanto successo senza un team incredibile alle spalle e senza incontrare avversari stimolanti che mi hanno sempre spinto a dare la versione migliore di me stesso”.
I Laureus World Sport Awards, lo ricordiamo, si assegnano agli atleti che si sono maggiormente distinti nell’anno precedente nelle proprie discipline di riferimento. Ed è probabile, visto che il suo 2024 sta procedendo in maniera esemplare, che il prossimo anno tocchi a Jannik Sinner, ritirare la sua bella statuetta in quel di Madrid. Carlos Alcaraz ha già assaporato questa ebbrezza, essendo lui stato insignito, lo scorso anno, del titolo di Rivelazione dell’anno.
Non si allarmi nessuno, dunque, se l’altoatesino non compare nella lista degli atleti premiati nella città iberica. Tutto arriva per chi sa aspettare e, in questo caso, è stata solo una questione di tempistiche. Nole aveva già giocato d’anticipo.