Ancora si discute del comunicato di Elkann ed Exor sul futuro della Juve in cui si esalta il ruolo di Giuntoli e si tace su Allegri.
L’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare della stagione un po’ deludente della squadra bianconera e del probabile cambio in panchina a giugno. Per l’intervistato, la Juve ha compromesso la buona situazione creatasi all’inizio del campionato, e questo è un problema: “Non è stata la Juventus che mi aspettavo. Le ultime partite hanno dato segnali di ripresa, ma bisogna cercare di vincere e non basta pareggiare contro il Torino“.
“La Champions è fondamentale per i conti, per il morale dei tifosi, e bisogna che qualcuno faccia qualcosa. E per qualcuno intendo i giocatori. Credo che abbiano perso quello spirito che serviva. Forse si sono abbattuti quando hanno iniziato a capire di non essere più in corsa per lo Scudetto”, ha commentato Cobelli Gigli.
Su Thiago Motta, l’ex presidente si è mostrato moderatamente affascinato dalla possibilità che possa diventare il prossimo allenatore della Juve: “Lui è un giovane allenatore che sta sicuramente facendo bene e sta ottenendo molto da una squadra valida come il Bologna. E secondo me è un ragazzo che può essere preso da una squadra che deve rilanciarsi, come la Juventus. Detto ciò, sono sempre stato un allegriano, perché Max mi piaceva come allenatore anche se il gioco effettivamente non è mai stato sfavillante… Credo che Allegri andrà via. Non sento giudizi positivi sul suo futuro“.
Per Cobelli Gigli bisogna analizzare dl’atteggiamento della dirigenza e del suo maggiore azionista, ma non bisogna dimenticare ciò che vogliono i tifosi, che con il 30% delle azioni dovrebbero avere molta voce in classifica. “Se si deve leggere tra le righe quello che è stato scritto nel comunicato di Exor, sembra che ci sia stato un cambiamento di atteggiamento su Allegri. Ho inteso un gelido silenzio: Allegri è rimasto del tutto trascurato in quelle righe“.
Exor e il silenzio su Allegri: “Troppa ingratitudine“
“C’è stata invece una celebrazione importante di Giuntoli“, ha continuato l’intervistato, “ma sembra che la ruota sia un po’ girata e che le mutevoli idee degli azionisti di maggioranza mirino ora a un rinnovamento: si va verso la rinuncia ad Allegri”.
“Il calcio, e nello specifico quello italiano, è ingrato. Se vinci una partita sei bravissimo, se perdi una partita sei una scarpa… C’è ingratitudine da parte di Exor su Allegri. L’allenatore viene da una stagione in cui è arrivato terzo. Ha tenuto in mano la squadra da solo con tutto il marasma che c’era per il processo sportivo. Dopodiché ha iniziato bene, c’eravamo illusi da tifosi che la Juve potesse correre con l’Inter per lo Scudetto…“.
“La delusione è stata pesantissima e l’ingratitudine che c’è in Italia nel mondo del calcio ha trovato il responsabile in Allegri“, ha poi chiosato l’ex presidente, secondo cui Allegri non può essere l’unico capro espiatorio di una situazione assai particolare e grave. “Però bisogna anche dire che la Juve deve vincere, non basta pareggiare contro il Torino. Non basta fare i primi 40 minuti giocando bene e poi un secondo tempo col rischio di subire goal”.