Una vittoria non basta alla Juve: molti tifosi bianconeri continuano a criticare Allegri e la squadra, cui manca coraggio e personalità.
Mark Iuliano, ex difensore della Salernitana e della Juventus, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per commentare la vittoria della Juventus contro la Lazio in Coppa Italia. Per l’ex difensore la Juve manca ancora di personalità: è andata al di sopra delle proprie possibilità per diversi mesi, e poi ha avuto una flessione, Ma, dal punto di vista generale, la stagione va valutata negativamente.
“Secondo me ha fatto un cammino deludente da un punto di vista fisico e mentale“, ha spiegato Iuliano. “Anche prima della famosa partita dell’Empoli avevo notato stanchezza mentale. Locatelli, per esempio, non sa cosa fare con la palla, si nasconde e sembra non volersi prendere responsabilità”.
“Non è una partita che cambia le prospettive di una stagione o di una squadra“, ha continuato l’intervistato, a proposito del 2-0 della Juve contro la Lazio in Coppa Italia. “Il goal segnato da Chiesa ieri sera ha dato entusiasmo, ma dopo i primi 20′ abbastanza positivi del primo tempo,la squadra si è di nuovo abbassata troppo“.
Il problema è l’impostazione. “Difendono i piazzati nell’area piccola, aspetto che non dovrebbe mai succedere, poi vedo dei difensori poco aggressivi: hanno paura di farsi saltare e questo ti porta ad abbassare continuamente la linea difensiva”.
Secondo Iuliano molti giocatori della Juve hanno deluso, e non tutta la colpa è imputabile ad Allegri. “Rabiot è un incursore ma ultimamente aspetta solo la palla sui piedi e fa tanti tocchi. McKennie invece sta attaccando la profondità, porta superiorità numerica e sta facendo le due fasi in maniera positiva. Da Weah mi aspettavo più spunto, tocca tre palloni a partita e fa molta confusione. Cambiaso ci mette grande volontà ed è quello che crea più pericoli alle difese avversarie, ma viene sempre sostituito al 70′. Kostic non gioca mai in verticale”.
La vittoria contro la Lazio non risolve i problemi di Allegri: “Alla Juve serve personalità“
“In questa Juve c’è un grosso problema di personalità e mentalità“, ha poi dichiarato l’intervistato. “Allegri ha vinto tantissimo e va rispettato, ma per me è più un gestore che un allenatore, perché quando deve dare degli input fa fatica. Io non posso difendere dei concetti che non sono da grande squadra“.
“In bianconero le aspettative sono altissime“, ha insistito Iuliano, “e quando prendi dei calciatori bisogna accertarsi che prima siano uomini veri. Se alla prima difficoltà hanno paura, vuol dire che ci sono dei problemi. Ecco quindi la questione della personalità, che alla Juve deve essere sempre presente“.
“Allegri fu mandato via con una squadra straordinaria“, ha ricordato in conclusione l’ex difensore, “ed è stato ripreso con una formazione molto più debole, con l’aspettativa di giocare un calcio divertente… Ora la speranza è che la Juve vinca un trofeo e arrivi in Champions. Allegri ha un grande potere all’interno della società, ma all’ambiente non sta piacendo. Forse arrivare a questi obiettivi non basta più“.