Tennis, dopo la lite ha usato delle parole al miele che confermano che è vero che certi amori non possono proprio finire.
Di tanto in tanto, è vero, c’è bisogno di cambiare. Di cambiare aria, partner, lavoro, amici, casa, look, taglio di capelli. E allenatori, nel caso in cui si sia atleti. Ne sa qualcosa Novak Djokovic, la cui clamorosa sconfitta, subita a Indian Wells per mano di Luca Nardi, è stata un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anzi, che quel vaso l’ha addirittura distrutto, in un certo senso.
Al rientro dalla California, Nole ha preso una decisione importantissima: quella, cioè, di separarsi dal suo allenatore Goran Ivanisevic. Lavoravano insieme da 5 anni e non c’erano state avvisaglie, non evidenti per lo meno, del fatto che fossero sul punto di rompere. Men che meno in un momento così delicato della carriera del cosiddetto Djoker, che non vince nulla dalle Finals. E non è abituato, il numero 1 serbo, a rimanere a digiuno di titoli tanto a lungo. Non è questo comunque il punto, quanto piuttosto quello che sarebbe accaduto con il coach e che lo avrebbe indotto a fare un passo indietro rispetto alla loro collaborazione.
Pare che dietro il loro addio si nasconda, sebbene non ci siano conferme ufficiali, una lite furibonda. Innescata, per l’appunto, dalla pesantissima sconfitta subita nel deserto californiano ai sedicesimi di finale di un Masters 1000 in cui ha trionfato non per una, ma per ben cinque volte.
Secondo la stampa serba, c’era maretta fra Nole e Ivanisevic già da un po’ di tempo. La lite a Indian Wells sarebbe però stata fatale, in quanto, così si dice, il coach croato avrebbe “sgridato” Novak, in seguito al ko contro Nardi, per la scarsa motivazione e per il poco impegno profuso negli ultimi allenamenti.
Pare inoltre che l’allenatore non fosse d’accordo con l’idea di Nole di saltare Wimbledon per concentrarsi sulle Olimpiadi di Parigi. Divergenze che, se vere, sarebbero poi culminate in una lite alla quale non è stato possibile porre rimedio. E a quanti si chiedevano a chi si rivolgerà adesso il serbo, Djokovic ha risposto così: “Non ho ancora un’idea chiara su chi sarà il mio nuovo coach, né se ce ne sarà uno. Ho avuto allenatori sin da quando ero un ragazzino e ora cerco solo di capire da solo ciò di cui ho bisogno e che mi faccia sentire più a mio agio”.
Nel frattempo, a dimostrazione del fatto che che certi amori non finiscono mai, sembrerebbe aver già perdonato il suo ormai ex coach. Ha usato infatti, per parlare di lui, delle parole al miele, come a voler sottolineare che fra loro non è comunque finita in malo modo: “Dopo quasi cinque anni, avevamo esaurito la nostra spinta. Insieme abbiamo scritto pagine di storia, vinto degli Slam, chiuso stagioni da n.1 al mondo, affrontato tribunali e processi, dalla squalifica agli Us Open alla detenzione agli Australian Open. E lui era lì con me. Rimarremo amici per sempre“. O almeno finché tennis non ci separi.
Questo contenuto è stato modificato 30 Marzo 2024 13:24
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