Sinner, questa è la prova definitiva del fatto che l’azzurro possiede i superpoteri: non hanno potuto fare a meno di notarlo.
Sono tanti i lati che conosciamo di lui, ma è anche vero che molti li ignoriamo. Ciò che sappiamo lo dobbiamo al fatto che le persone più disparate, nel tempo, si siano adoperate per farcelo conoscere. Come ex compagni di scuola, vecchi istruttori, amici e, più raramente, familiari. Accade assai di rado, infatti, che sia lui a parlare di se stesso, delle sue passioni e manie.
Siamo a conoscenza del fatto che gli piaccia sciare e che abbia giocato, per qualche tempo, a calcio. Sappiamo che è appassionato di Formula 1, pure, tanto da essere diventato, qualche mese fa, “amico” del Circus. E in comune, con i piloti che ama veder sfrecciare fra i circuiti, ha pure la partecipazione ad un programma speciale, ovvero Formula Medicine, che parte dal presupposto che i risultati sportivi non dipendano solo da muscoli e cuore, ma anche dalla testa. Testa che Jannik Sinner, come abbiamo scoperto grazie a un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ama sondare e studiare.
Un pezzo dopo l’altro, seppur affannosamente, siamo quindi riusciti a creare il nostro puzzle e a definire meglio il profilo del tennista del momento. Un campione in campo come nella vita, umile ed educato, costantemente desideroso di migliorare e di dare il meglio di sé. C’è qualcosa, però, che ancora non sapevamo sul conto del numero 3 del mondo.
Se è vero, da una parte, che eravamo già consapevoli del fatto che possedesse le doti necessarie ad eccellere nel tennis e nello sci, non avevamo idea che avesse anche il superpotere della mira infallibile.
Lo abbiamo scoperto a Miami, qualche giorno fa, quando, contro ogni pronostico, è riuscito nella mirabolante impresa di colpire nientepopodimeno che un bersaglio assai sensibile. Sinner stava giocando contro Christopher O’Connell, partita che ha fruttato poi l’accesso ai quarti di finale del Masters 1000 della Florida, quando ha intercettato in malo modo un servizio, parecchio potente, del suo avversario australiano.
La risposta, mal calibrata, ha fatto sì che la pallina, colpita malamente dall’altoatesino, atterrasse direttamente nel suo box. Non in un posto qualunque, ma sulle parti basse del suo fisioterapista, Giacomo Naldi. Colpito e affondato, dunque, in diretta televisiva, con buona pace di Darren Cahill, che è scoppiato a ridere e che ha contagiato pure Jannik. L’azzurro, dopo essersi accertato che il suo fisio stesse bene non è riuscito, a sua volta, a trattenersi.
Questo contenuto è stato modificato 27 Marzo 2024 07:38
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