Sinner, che lezione: c’è solo da imparare

Sinner, questa è stata proprio una lezione di vita, peraltro a costo zero: quello che è accaduto ci ha lasciati di stucco.

Sui social media lo hanno ribattezzato Il male. Simpaticamente, s’intende, essendo lui l’avversario numero 1 del nostro amato Jannik Sinner. La verità, però, è che è impossibile prendersela con Carlos Alcaraz. Avercela con lui per avere brutalmente interrotto la striscia d’imbattibilità del campione azzurro, che non perdeva da ben 19 partite.

Sinner e Alcaraz danno lezioni di amicizia
Jannik Sinner (LaPresse) – ilveggente.it

Gli avrà anche portato via la possibilità di vincere il Masters 1000 di Indian Wells, eppure il fenomeno di Murcia continua a farci una gran simpatia. Questo perché dopo una falsa partenza, un momento iniziale in cui era parso pieno di sé e fin troppo “gasato”, Carlitos ha corretto il tiro mettendosi a nudo in tutta la sua genuina semplicità. Una semplicità che lo rende incredibilmente simile al suo amico e rivale di San Candido, con il quale condivide non solo il talento, ma anche la stessa visione dello sport e, più in generale, della vita.

Ed è proprio per questo motivo che tra i due campioni della nuova generazione c’è un feeling che non esiteremmo a definire pazzesco. Un legame unico, spontaneo, sincero, che tanto ci dice del loro modo di essere e di vivere il tennis. Un legame che sabato ci ha restituito, ancora una volta, delle emozioni che dovremmo custodire con grande gelosia.

Sinner e Alcaraz, quando la magia dello sport va al di là di tutto

Sono stati tantissimi, nella giornata della semifinale, i contenuti circolati sui social network a ridosso del match. Intanto il video che li ritraeva un attimo prima dell’ingresso in campo, all’imbocco del tunnel che li avrebbe poi condotti nell’arena in cui avrebbero, da lì a poco, dato spettacolo.


I tennisti si ritrovano spesso, prima che inizino le gare, l’uno accanto all’altro, ma concentrati come sono tendono ad ignorarsi. Alcaraz e Sinner, invece, se la ridevano di gusto, tra un balzello per riscaldarsi e l’altro, in attesa che lo speaker urlasse i rispettivi nomi e li invitasse ad entrare in campo. E già questa, di per sé, è stata una bella prova di amicizia. Carlos, più tardi, ha però fatto addirittura di meglio.


La semifinale, come noto, è stata improvvisamente interrotta per pioggia e i due giocatori sono stati invitati a lasciare il campo e a tornare negli spogliatoi. L’iberico era pronto ad uscire di scena ma ha aspettato che lo fosse il suo amico azzurro, che ci ha messo un po’ di più a raccogliere le sue cose, per potersi così incamminare insieme e parlottare e ridacchiare un altro po’. Un’amicizia bella da “vedere” e da percepire, dunque, che ha riempito d’incanto e di stupore gli occhi degli spettatori, spesso abituati a comportamenti poco ortodossi e ad una competizione che di sano non ha proprio nulla.

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