Sinner sotto la lente, ammettere le proprie colpe era a questo punto doveroso: lo ha ammesso davanti a tutti.
Si fa presto, nello sport come nella vita, a dimenticare i successi altrui. E non ci è voluto molto perché il popolo del tennis dimenticasse, appunto, le imprese mirabolanti di cui si è reso protagonista Carlos Alcaraz. Un paio di sconfitte di troppo e, come per magia, non era più il fenomeno che tutti credevano.
Non è così, naturalmente. L’iberico avrà anche attraversato una fase un po’ tormentata, ma questo non significa che non ricordi più come si gioca a tennis. Se lo ricorda eccome, deve solo riprendere il ritmo. Forse lo ha già addirittura ripreso, anzi, considerando che a Indian Wells sta giocando come sempre, con la grinta e la determinazione che hanno fatto di lui un campione senza uguali. Sarà la voglia di riscattarsi, forse, oppure la strizza derivante dalla consapevolezza di avere Jannik Sinner col fiato sul collo, magari. Già, perché quello è un bel problema e il nativo di Murcia lo sa, quanto dura sarà da questo momento in poi difendere il suo secondo posto nel ranking.
L’azzurro potrebbe sorpassare Carlitos già al Tennis Garden, ragion per cui è una di quelle situazioni in cui o la va o la spacca. Alcaraz sa che dovrà sfoggiare il suo miglior repertorio, se non vuole che accada. E potrebbe non essere così facile, con un neo campione Slam che non vede l’ora di riaffrontare il suo amico-rivale per antonomasia.
L’iberico, ad ogni modo, non sembra avere la benché minima intenzione di dargliela vinta tanto facilmente. E non vuole neanche che si dica che ha fallito e che non è stato in grado di essere continuo.
“Non considero un fallimento tutto quello che mi è successo dopo Wimbledon – ha detto Carlos in merito alle polemiche delle ultime settimane – Dovrò imparare da queste esperienze e da questi momenti. La gente pensa che se non vinci tornei è un problema, ma non è così. Certamente avrei potuto fare meglio da settembre in poi, non abbassare il livello e la concentrazione come invece mi è successo“.
Al mea culpa fa seguito, poi, una riflessione sul futuro arrivata dal suo mentore, Juan Carlos Ferrero, tornato al fianco del suo pupillo dopo l’intervento di dicembre: “Insieme a Djokovic, Sinner è il nostro più grande rivale, Carlos deve apprendere cose nuove dai grandi campioni e Jannik è un modello“. “Il team mi dice sempre di rimanere concentrato su me stesso – ha aggiunto a tal proposito Alcaraz – cerco sempre di sorridere lontano dal campo, di fare battute e questo mi aiuta a restare me stesso”.
Questo contenuto è stato modificato 11 Marzo 2024 13:12
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