Paola Egonu, la confessione inaspettata ha lasciato tutti interdetti: così la campionessa ha vuotato il sacco su quanto accaduto.
Il solo fatto che sia approdata in A1 che non era ancora maggiorenne la dice lunga sul suo incredibile talento. Il suo palmares, poi, non fa altro che confermarlo: tra Supercoppe e Coppa Italia, MVP e Champions League, ha vinto di tutto un po’. Non a caso è una delle migliori pallavoliste attualmente presenti sulla scena internazionale.
Dopo una breve parentesi al Vakifbank, Paolo Egonu ha fatto ritorno in Italia. Adesso gioca con la squadra del Vero Volley Milano e dimostra ogni giorno di essere una fuoriclasse. Solo che a volte non basta. Non è sufficiente a “proteggerla” da certi rischi. Questo è quello che emerge dall’intervista pubblicata da L’OFFICIEL nel numero di febbraio, nella quale l’opposto di Cittadella ha toccato i temi più svariati. Non si è limitata a parlare di sport, ma si è addentrata in terreni ben più scivolosi, come quello relativo ai diritti delle donne.
Il pensiero è andato, innanzitutto, alle donne vittima della furia cieca degli uomini, come Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano. “Mi spaventa, tanto – ha ammesso la Egonu, quando le è stato chiesto che impatto avessero le notizie dei femminicidi su di lei – Ci dovrebbe essere una sensibilità maggiore sul tema, cercare di capire perché alcuni fatti accadono, investire sull’educare. Sono fortunata, per quanto riguarda la mia esperienza lo sport è un ambiente protetto… ma se penso a quanto accaduto a queste ragazze mi sento impotente, noi donne possiamo essere un coro di voci unite, cercare di farci sentire, eppure a volte non è abbastanza. È molto triste”.
Poi, come facilmente intuibile, l’asse del discorso si è spostato sulla parità di genere nello sport. E lì ne è venuta fuori una confessione di quelle che fanno male solo a leggerla, figurarsi a viverla in prima persona come Paola.
“Per la mia diretta esperienza – ha raccontato la campionessa quando le è stato chiesto se sia imbattuta in uomini che hanno cercato di prevaricarla – ci sono più uomini che sostengono. Ma ci sono stati anche quelli che schiacciano. Trovare qualcuno che ci ascolti e comprenda dopo un brutto periodo è quello che auguro a tutti”.
“Secondo me – ha aggiunto ancora Paola Egonu – la parità di genere non ci può essere, almeno non al 100%. Una su tutte, la maternità. Una atleta donna a un certo punto della sua carriera deve decidere se fermarsi, andare avanti o fare un passo indietro. Prendere o lasciare. È una nostra decisione, in questo siamo libere”.
Questo contenuto è stato modificato 11 Marzo 2024 13:14
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