Lotto, detto fatto: ha avuto giusto il tempo di esprimere il suo desiderio che già il genio della lampada lo aveva realizzato.
Erano stati a cena fuori per celebrare il suo compleanno in maniera un po’ speciale. Le portate erano ottime e, al rientro a casa, la donna aveva chiesto al marito un’ultima cosa. Aveva espresso il desiderio di fermarsi lungo il tragitto per giocare dei numeri, prima di ripartire alla volta dell’abitazione della famiglia.
L’uomo non se l’era fatto ripetere due volte. Avrebbe fatto di tutto per la sua amata, che quel giorno compiva gli anni e meritava, dunque, di essere accontentata in tutto per tutto. La coppia si era così fermata al primo minimarket trovato aperto a tarda ora, a Conway, in Arkansas. Scesi dall’auto, era il 29 febbraio, sapevano già cosa fare. Hanno comunicato all’impiegato che avrebbero giocato dei numeri al Lotto per celebrare il compleanno della donna e hanno deciso, di comune accordo, su quale combinazione puntare.
La donna disse chiaramente di non volere una giocata qualunque. Ne voleva una vincente. E non sapeva, forse, che il genio della lampada doveva trovarsi lì, da qualche parte. Aveva sentito tutto e adesso non gli rimaneva altro da fare che realizzare il desiderio della festeggiata. Aveva a disposizione 2 giorni per farlo, visto che la prossima estrazione all’orizzonte sarebbe stata, appunto, quella del 2 marzo.
Lotto, detto fatto: desiderio esaudito
Il giorno dell’estrazione, marito e moglie si sono precipitati al computer e hanno iniziato a cercare in rete i numeri vincente del gioco del lotto. Peccato solo che, in quel preciso istante, la connessione facesse le bizze. Morale della favola: non hanno potuto cercare sul web la combinazione vincente, ma hanno dovuto pazientare ancora un po’ prima di scoprire se la dea bendata avesse colpito o meno.
Ci è voluto il 6 marzo perché la loro curiosità venisse soddisfatta. Quattro giorni dopo il pit-stop al minimarket la coppia ha scoperto di aver vinto. “Ho guardato il biglietto circa tre volte – ha detto la donna – Continuavo a dire: Dov’è il quattordici? Mi serve un quattordici!». Sarebbe servito loro quel numero, sì, per fare bottino pieno, ma poco importa: ne avevano indovinati 5 su 6 e avevano appena vinto, grazie a quella giocata, 25mila dollari.
Ne avrebbero vinti dieci volte tanto, se li avessero beccati tutti e 6, ma chi si accontenta, si sa, gode sempre, al di là di tutto. Con la cifra incassata apporteranno qualche miglioria alla loro abitazione. E chissà, magari passeranno qualcosa da bere al “genio” che ha fatto sì che tutto questo diventasse realtà.