Sinner, il piano è pronto ma i problemi sono dietro l’angolo: dopo un’attenta valutazione, è giunto a un’importante decisione.
Ad attenderlo, sotto il sole cocente della California, c’era Darren Cahill. L’australiano e il suo pupillo che vien dalle montagne si sono ricongiunti dopo oltre un mese di separazione. A casa adesso ci è rimasto Simone Vagnozzi, che prenderà un po’ di fiato – è proprio il caso di dire che se lo merita – prima di rifare le valigie e partire alla volta di Miami.
I due coach si sono avvicendati per concedersi qualche giorno di legittimo riposo, mentre Jannik Sinner si è fermato solo per 48 ore. Per il resto si è diviso tra campo e palestra, continuando a perfezionare il suo gioco e facendo anche un richiamo atletico prima che scoccasse l’ora del Masters 1000 di Indian Wells. Un richiamo doveroso, considerando quanto alta sia la posta in palio al Tennis Garden. E non ci riferiamo al solo lustro derivante dalla vittoria di un altro così importante torneo, quanto piuttosto alla possibilità, concretissima, che l’azzurro salga al secondo posto del ranking Atp.
Se i pianeti dovessero allinearsi prenderebbe, infatti, il posto di Carlos Alcaraz. Sempre a patto, s’intende, che il campione uscente ritrovi la grinta persa per strada e che riesca a tenere testa agli altri pretendenti al trono di Indian Wells, che sono veramente tanti. Uno fra tutti, ovvero Sinner, che all’ombra delle palme californiane cercherà di compiere un’altra impresa delle sue. Solo 6 giocatori, nella storia, hanno vinto il Masters 1000 del deserto dopo aver trionfato in Australia: si tratta di Courier, Sampras, Agassi, Federer, Djokovic e Nadal.
L’iberico sa bene, dunque, a quali possibili guai va incontro in questo torneo. E sa bene anche quanto male farebbe perdere il secondo posto e “precipitare” al terzo. Ma, a differenza di quello che pensano gli appassionati, non ritiene che il suo rendimento sia calato.
“Non sono d’accordo – ha detto – con chi dice che dopo quel successo il mio rendimento non sia stato all’altezza: sul cemento americano in estate sono arrivato nei quarti in Canada, in finale a Cincinnati e in semifinale agli Us Open. Certamente avrei potuto fare meglio da settembre in poi, non abbassare il livello e la concentrazione come invece mi è successo. Ne ho parlato a lungo con coach Ferrero e ne abbiamo discusso anche all’interno del team”.
Nell’ambito di questa discussione ha preso anche una “decisione” molto importante in ottica futuro. “Certamente sono contento per i successi di Sinner – ha detto Alcaraz – se li merita e so che per batterlo dovrò sempre essere al 100%. Lui e Djokovic saranno i miei rivali“.
Questo contenuto è stato modificato 5 Marzo 2024 13:22
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