Berrettini, una tappa doverosa prima di tornare in pista una volta per tutte: certi luoghi non si dimenticano mai.
Si torna sempre dove si è stati bene, recita una delle frasi più quotate dello scrittore Massimo Bisotti. Che sia una casa o un locale, una strada o un qualunque altro posto sulla faccia della terra, non fa differenza. Certi luoghi ci restano nel cuore più di altri e il motivo è da ricercarsi, per l’appunto, nel fatto che sono stati la cornice perfetta di momenti felici e spensierati.
Qualcosa ci dice che un posto, fra tutti, faccia battere il cuore di Matteo Berrettini. Non può che trattarsi dell’All England Club, essendo quello, per l’appunto, il campo in cui tutti i suoi sogni hanno (quasi) preso forma. Eppure, essendo lui un sentimentale, siamo certi che di luoghi del cuore ne abbia altri, al di là di quello in cui ha disputato la sua prima finale di Wimbledon. E uno di essi è senza ombra di dubbio la calda e soleggiata Phoenix, che ha determinato un punto di svolta nella sua carriera di tennista e nella quale farà ritorno grazie alla wild card che, ora è ufficiale, gli organizzatori dell’imminente torneo gli hanno offerto.
Proprio lì, nel 2019, il romano ha vinto il Challenger 175 che fa da ponte tra i Masters 1000 di Indian Wells e di Miami. Non fatevi ingannare dalle apparenze: non è uno Slam, certo, ma è comunque un torneo piuttosto importante e prestigioso che, proprio in virtù del suo posizionamento “strategico” nel calendario Atp, è sempre frequentato da tennisti di alto rango.
Berrettini, tappa a Phoenix prima di Miami
La vittoria di un lustro fa fu uno dei primi mattoncini posati da Matteo per costruire il suo castello dei sogni. Batté in tre set Mikhail Kukushkin e, così raccontò, non fu affatto una partita facile. Ciò nonostante, riuscì ad imporsi e a farsi notare prima di approdare a Miami, alla corte di Hubert Hurkacz.
Il fatto che in quel luogo sia stato felice ci fa ben sperare, dunque, circa il suo attesissimo rientro. Chissà che le vibes di Phoenix non possano essere d’aiuto in questo momento così delicato. Berrettini non gioca da più di 6 mesi e non sarà facile, dunque, tornare ai ritmi di un tempo.
Però chissà, magari l’atmosfera sarà d’aiuto e accadrà qualcosa d’inaspettato. O forse no, non succederà, ma non importa. L’essenziale è che l’ex numero 1 d’Italia riesca innanzitutto a tornare in pista. Per il resto, si vedrà. Ha già dimostrato una volta di essere un campione: deve solo ricordarsi come si fa.