Preparato e scaramantico: “Ecco com’è fatto davvero Inzaghi”

Simone Inzaghi non vuol sentir parlare di Scudetto: è un allenatore da sempre molto scaramantico, così come testimoniato da un suo ex giocatore.

Joseph Minala centrocampista camerunense, ex Lazio e ora al Sliema Wanderers (a Malta), ha parlato in diretta ai microfoni di Tv Play. Minala, che come tesserato della Lazio ha giocato in prestito anche al Bari e alla Salernitana, ha detto che gli piacerebbe tanto tornare in Italia. “L’Italia la considero come il mio secondo Paese, ho tutti i miei affetti lì. Ho avuto una chance di rimanere con la Salernitana, e io l’ho sfruttata“.

Inzaghi scaramantico - www.ilveggente.it
Inzaghi (LaPresse)

Non ho avuto la continuità, soprattutto quando sono tornato dalla Cina e mi aspettavo magari più spazio, visto che veniva dato a tutti i giocatori. E poi era l’anno del Covid, quando la Lazio era prima. Se domani mi dovesse chiamare la Lazio, io tornerei volentieri”.

Ho vissuto il Covid meglio in Cina che in Italia“, ha aggiunto poi Minala. “Lì c’era un altro livello di sicurezza: la Cina era più preparata. In Italia si prendeva come una barzelletta, vedevi ogni tanto gente che per uscire andava a portare a spasso il pappagallo…

L’intervistato non ha voluto sbilanciarsi con previsioni sullo Scudetto: “Non dico niente anche perché Inzaghi è un po’ scaramantico… Non vorrei sentire che poi è stata colpa mia se non vince. Ci tiene molto a queste cose. Sente molto le partite, è un grand’uomo e un bravissimo allenatore, ma su queste cose meglio non aprir bocca!

Ogni tanto ci sentiamo“, ha continuato l’ex Lazio, “lui lo sa cosa penso e mi auguro. Aspettiamo però quando sarà matematicamente fatta! Anche il giorno della finale di Champions League stavo per mandargli un messaggio ma poi non ho avuto il coraggio di spingere il tasto invio”.

Ecco com’è davvero Inzaghi: “Sempre preparato e scaramantico

Quando Inzaghi allenava la Primavera della Lazio avevamo una grandissima squadra“, ha aggiunto l’intervistato. “È sempre stato preparato e scaramantico. La prima cosa che mi ha colpito quando Inzaghi è arrivato in Primavera fu che sapeva già cosa c’era da fare, conosceva già i ragazzi, conosceva il sistema di gioco e cosa avevamo fatto. Era padrone dello spogliatoio. È stato molto bravo a osservare sul lavoro dei suoi predecessori. Vederlo dov’è oggi non è una sorpresa per chi lo ha conosciuto”.

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Inzaghi (LaPresse)

Sono arrivato in Italia giovane, senza entourage, familiari, amici… mi sono ritrovato catapultato in una casa famiglia. Solo grazie al talento ho avuto la possibilità di dare un altro senso alla mia vita. In quel momento non ho fatto caso alle voci, perché io ho iniziato col mio primo manager che era Raiola, non uno qualunque, e dunque più queste cose andavano avanti più io non ci facevo caso“.

L’ex Lazio ha poi raccontato di quando in Italia tutti lo accusavano di essere molto più grande dell’età dichiarata e di non aver diritto a giocare nella Primavera. “Quando ho firmato per la Lazio, facevo tutto quello che facevano ragazzi della mia età in quel momento, non è che ero sbarcato per arrivare improvvisamente a giocare“.

Quando è uscita quella cosa che avevo mentito sull’età, in quel momento le persone che mi gestivano mi hanno mal consigliato, dicendomi di lasciare stare, dato che erano dovevano spegnersi da sole. Invece le persone hanno sempre preferito mettere quella notizia prima di quello che io facessi, qualsiasi cosa potevo fare in campo, magari facevo una partita da 10 dicevano solo che ero vecchio“.

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