Sinner ha un’arma che lui non ha: l’altoatesino rischia grosso, è il caso che inizi davvero a guardarsi le spalle…
Qualcuno avrebbe potuto provare invidia, o comunque sentimenti negativi, nei suoi confronti. Ma Matteo Berrettini no. Anzi, il fatto che un azzurro sia ora terzo al mondo e che sia riuscito nell’impresa di vincere uno Slam è, per lui, uno stimolo. Uno stimolo a fare meglio di quanto non abbia già fatto in passato, a superarsi e a tirare fuori il meglio di sé.
Ha nominato Jannik Sinner più e più volte, martedì, durante la conferenza stampa che ha tenuto via Zoom con i giornalisti delle principali testate italiane. Ha parlato di tante cose: della fine dell’amore con Melissa Satta, delle difficoltà incontrate in questi mesi, dei progetti futuri e anche, appunto, del rapporto con il re di Melbourne. E se prima il pubblico era convinto che fra loro non corresse buon sangue, dalle finali di Coppa Davis in poi si è dovuto ricredere. Non solo sono in ottimi rapporti, ma pare addirittura che il nativo di San Candido stia avendo un ruolo cruciale in questa fase di rinascita di Matteo.
Per questo motivo, nel corso della conferenza stampa ha ritenuto doveroso sottolineare in che modo lo stia aiutando. E il ritratto che è venuto alla luce è quello di due tennisti, peraltro connazionali, che stanno mettendo in piedi qualcosa di veramente bello. Nonché unico, di questi tempi, con tutta la competizione che si “respira” in giro.
Tutta la verità sul rapporto tra Berrettini e Sinner
Berrettini gli è debitore e non ha fatto mistero, quindi, di come Sinner lo stia aiutando: “Ho grande stima per Jannik – ha detto Matteo – la prima volta che ho giocato con lui ho capito che era speciale. Da una parte mi stupisce dall’altra meno. Per vincere uno Slam ci vogliono tanti aspetti e lui sta facendo cose pazzesche”.
“In questo momento – ha aggiunto – siamo più uniti che mai e ci sentiamo spesso. Mi sta dando una grandissima mano. Ha fatto da effetto molla per me anche in Coppa Davis, mi sto mettendo sotto per questo e ci stimoliamo l’un l’altro. Sto cercando di prendere qualcosa da lui, da quello che fa, routine ecc. È un motivo d’orgoglio vedere un italiano che sta lì su ma anche di grande spinta perché mi fa venire voglia di salire anche a me”.
La routine di Sinner non è la sola cosa che Berrettini cercherà di “rubare” all’amico altoatesino. Se il numero 3 del mondo aveva detto, qualche tempo fa, di voler soffiare il servizio a Matteo, il romano punta a un’altra cosa: “Gli ruberei la risposta – ha ammesso – lui ha tantissime qualità ma a Malaga dal vivo mi ha impressionato”.