Sinner, l’obiettivo ora come ora è mettere da parte il passato: ecco perché il tennista altoatesino vuole evitare di pensarci.
Erano lì per lui. Per strappargli un selfie, oppure un autografo. Per poterci parlare e per potersene vantare l’indomani, tra i banchi di scuola, con i compagni che non avevano avuto la loro stessa fortuna. C’erano talmente tanti bambini e ragazzini, alla Rotterdam Ahoy, che è stato fisiologicamente impossibile permettere ad ognuno di loro di avvicinarsi a Jannik Sinner.
Qualcuno piangeva, consapevole del fatto che non avrebbe fatto in tempo a stringergli la mano e a consegnargli il designo appositamente abbozzato per lui. Qualcun altro inneggiava al suo talento. Hanno espresso la loro ammirazione in tutti i modi possibili e immaginabili, insomma, e questo ha colpito il tennista altoatesino in modo profondo. Dovrebbe ormai essere abituato al calore che il pubblico gli riserva in ogni dove, ma evidentemente non è così. Non ci si abitua tanto facilmente, a quanto pare, a tutto questo amore.
“È magnifico sapere che tante persone mi vogliono bene in tutto il mondo” – ha detto il campione degli Australian Open 2024 a margine della prima partita contro Botic van de Zandschulp. Ha giocato non bene, ma benissimo, proprio come aveva fatto in occasione del primo turno a Melbourne. Ma è presto per sognare. È presto anche se l’altoatesino ci ha ormai abituati al meglio.
Insaziabile Sinner: il meglio deve ancora venire
E mentre le nostre menti viaggiano a ritroso nel tempo, visualizzando spesso e volentieri a quella magica vittoria alla Rod Laver Arena, lui fa di tutto per togliersi dalla testa il ricordo di quella giornata memorabile. Non ci vuole pensare. Non perché non la ricordi con piacere, ci mancherebbe altro, ma perché trova che possa essere controproducente.
“La strada è lunga, non voglio guardarmi indietro – ha detto in merito, come riferisce La Gazzetta dello Sport – L’Australian Open, la Coppa Davis sono parte del passato. Io voglio solo continuare a competere in ogni situazione. Naturalmente certe vittorie ti danno fiducia, ma al contempo aumentano la pressione”.
Infine, una frase in stile “il solito Sinner”. Fiero di sé e delle sue performance ma convinto, al tempo stesso, che si possa fare sempre di più e meglio di quanto non si sia già fatto. “Posso ancora migliorare – ha osservato – soprattutto quando giocherò sulla terra che tradizionalmente mi fa soffrire di più. Anche sul servizio posso fare di più. Sono i dettagli che fanno la differenza”. L’insaziabile Jannik.