Sinner sbotta e mette le cose in chiaro una volta per tutte: ha detto basta una volta per tutte, ecco perché.
Si gioca per vincere. E per vincere, si sa, non si può non fare del “male”, in senso metaforico s’intende, a qualcuno. La competizione, d’altra parte, è il sale dello sport. Se non ci fosse non ci sarebbe scontro e se non ci fosse scontro non ci sarebbe nemmeno lo sport stesso. Va da sé, quindi, che sia una componente tanto comune quanto imprescindibile nelle carriere degli atleti che sono arrivati al vertice.
Incluso Jannik Sinner, che pur essendo straordinariamente umano e rispettoso dei colleghi – ha dimostrato in tantissime occasioni di avere grande considerazione di ognuno di essi – sa essere tenace e determinato, quando si tratta di primeggiare. Ma d’altronde, appunto, se non avesse questa vena di ambizione, non sarebbe il campione che, invece, è oggi. Se non si ponesse, ogni giorno, obiettivi sempre più difficilmente perseguibili, non sarebbe migliorato e non sarebbe arrivato ad un passo dal podio del ranking Atp. Un podio sul quale, adesso più che mai, è a tanto così dal salire una volta per tutte. Conquistare il terzo posto della classifica mondiale, cosa possibilissima ora che Daniil Medvedev si è ritirato da Rotterdam rinunciando, di fatto, ai punti conquistati lo scorso anno, sarebbe la sua consacrazione definitiva.
Per arrivarci, però, non dovrà avere pietà di nessuno. Né dei nemici, sebbene nel circuito, amato e amabile com’è, non ne abbia, né tanto meno degli amici, primo fra tutti Carlos Alcaraz. Ma tranquilli: il nativo di San Candido, dal canto suo, non sembra essere disposto a fare sconti a nessuno, in questo momento così cruciale della sua carriera.
Non ci stupisce neanche un po’ quello che il campione di San Candido ha detto nei giorni scorsi. Nell’ambito di un’intervista, si è lasciato andare ad una considerazione sulla quale tutti, volenti o nolenti, dovrebbero essere sostanzialmente d’accordo.
“Non importa di che sport si tratti – ha detto Sinner – io amo competere: mi piace soprattutto quello che si prova quando mi trovo faccia a faccia col rivale, misurarmi colpo su colpo. È vero, c’è la pressione del risultato, ma nel nostro lavoro se perdi un punto non succede nulla. Non siamo medici che hanno nelle mani la vita degli altri. La nostra è una pressione positiva”.
Si tira fuori, quindi, dal discorso sulle pressioni eccessive subite dai tennisti e, più in generale, dagli sportivi. Una cosa che aveva già detto, quella sui medici, ma che evidentemente ha sentito il bisogno di ripetere. Così che il messaggio, almeno si spera, arrivi a destinazione forte e chiaro.
Questo contenuto è stato modificato 13 Febbraio 2024 10:11
Classifica capovolta in Formula Uno: quando mancano tre gare alla fine del Mondiale la situazione…
Galeotta fu Malaga: Sinner lo ha dimostrato con i fatti. Affiatati, complici, perfettamente coordinati. Dire…
22 novembre 2024, l'estrazione del Superenalotto: vincite e quote del concorso n. 186. Ecco tutti…
Sinner, non è ancora detta l'ultima parola: ribaltatone inaspettato. Ora per un motivo, ora per…
Berrettini non ha potuto fare altro che sventolare bandiera bianca al suo cospetto. La vittoria…
Ecco i numeri vincenti e le quote di Lotto, Superenalotto e 10eLotto di oggi, venerdì…