Questioni di bilancio e scelte tecniche potrebbero portare la Juve a sposare un progetto più sostenibile e giovane, in cui non è detto che Allegri sarà l’allenatore.
Giuntoli punta a rifondare la Juventus: vorrebbe investire su giovani interessanti e abbordabili dal punto di vista finanziario, ma per Allegri l’idea di una Juve troppo giovane potrebbe essere un problema. Fabrizio Ravanelli, ex attaccante di Juventus e Lazio, è intervenuto ai microfoni di TvPlay per parlare della sfida Scudetto fra Inter e Juve e per ragionare del possibile futuro dell’allenatore bianconero.
“I calciatori che ci sono adesso nella Juventus“, ha continuato Penna bianca, “non hanno ancora una personalità da Juve. Forse la potranno acquisire nel tempo, ma al momento non sono calciatori caratterizzati dallo storico DNA bianconero”.
“Il monte ingaggi non c’entra nulla“, ha poi aggiunto Ravanelli. “Ci sono tantissimi calciatori che guadagnano poco e che sono più forti di coloro che guadagnano tanto o troppo. Continuo a dire che la Juventus, per la rosa che ha, sta facendo un campionato molto importante”.
Allegri tentato dall’abbandono: “Non lo vedo in una Juve ancora più giovane“
Inter-Juve non ha decretato ancora la vincitrice del campionato. Per questo, secondo Ravanelli, la lotta per lo Scudetto proseguirà, anche se l’Inter potenzialmente può andare a +7. “Però il prossimo weekend l’Inter affronta la Roma e la Juve l’Udinese, e potrebbe anche riaprirsi tutto. Poi ci saranno gli scontri diretti, torna la Champions: il campionato è ancora aperto, su questo sono convinto”.
“Si dice sempre che l’Inter abbia fatto un gran colpo con Acerbi, cosa sicuramente vera ma dobbiamo ricordarci che fu preso nelle battute finali di quella sessione di mercato come tappabuchi perché non arrivarono a un altro obiettivo. Sta facendo benissimo, ma l’Inter non l’ha preso come grande obiettivo. Lo definirei un colpo casuale“.
“Inzaghi, nonostante stia facendo veramente benissimo, non si può considerare al momento più bravo di Allegri“, ha concluso Ravanelli. “Quest’ultimo ha vinto tanto, troppo rispetto a Inzaghi. Quindi è un paragone che si potrà fare tra qualche anno”.