Sinner, la differenza l’ha fatta quello: la lezione è servita

Sinner, l’allievo ha già superato il maestro: una lezione molto preziosa che, alla fine dei giochi, ha fatto la differenza.

Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, ha detto che farà il necessario per proteggere il nuovo astro del tennis mondiale. Che lo difenderà, come si fa col più bello dei germogli, anche a costo di mettercisi personalmente, queste le sue parole, “a petto nudo”. E proteggerlo, ai suoi occhi, significa fare in modo che eviti i luoghi potenzialmente “pericolosi”, come Sanremo.

Sinner, la differenza l'ha fatta quello: la lezione è servita
Jannik Sinner (LaPresse) – ilveggente.it

Un germoglio, sì. Jannik Sinner è così: un bocciolo appena nato che ha bisogno di tutte le cure e l’amore possibili, affinché possa trasformarsi nel fiore più incantevole del giardino azzurro. E un po’ già lo è, per la verità. Tant’è che tutti si fermano ad ammirarlo, ad adularlo, a cercare di cogliere la sua essenza irripetibile. Come quel bambino, dolcissimo, che all’indomani del trionfo alla Rod Laver Arena ha avuto la fortuna e la possibilità di intervistare il campionissimo del momento.

Nicholas, questo il suo nome, è uno dei tanti fan di Sinner sparsi ai quattro angoli dell’Australia. A lui è spettato, però, l’onore più grande: quello di incontrarlo e di dirgli personalmente cosa pensi di lui. Quanto desideri diventare come lui. Proprio come Jannik, dal canto suo, sognava di diventare come il mitico Roger Federer, uscito di scena da ormai un anno e mezzo circa.

Sinner, l’allievo ha già superato il maestro

Nel corso di questa tenerissima intervista, nel corso della quale il numero 4 del mondo ha omaggiato sia Roger che Rafa – “sognavo di essere un mix di entrambi”, ha detto – Sinner ha dato al bambino un consiglio preziosissimo.


Ha dimostrato, cioè, di avere imparato la lezione. E di volerla, come se non bastasse, tramandare, adesso che l’ha interiorizzata e ne fa tesoro ogni giorno. Una lezione che arriva dal suo super coach Darren Cahill, braccio destro di Simone Vagnozzi ed elemento ormai imprescindibile nel dream team che ha portato l’azzurro alle stelle.

L’australiano, disse Sinner qualche tempo fa, gli ha insegnato a sorridere e a divertirsi in campo. Che è poi la cosa, probabilmente, che ha fatto la differenza, che gli ha permesso di evolversi un po’ di più e di vincere il suo primo Slam. Ha voluto quindi condividere questo segreto con il piccolo Nicholas. “La cosa più importante è sorridere – gli ha detto – durante tutto il viaggio. Circondati delle persone più belle che puoi trovare e vivila con il sorriso. In quel caso, avrai già vinto: non conta il risultato”. Si può dire che l’allievo ha già superato il maestro?

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