Il Consiglio comunale di Udine ha bocciato la proposta di concedere la cittadinanza al portiere del Milan Mike Maignan: il problema razzismo continua a far discutere.
Per rispondere con un atto concreto di solidarietà, il Comune di Udine aveva deciso di insignire Maignan della cittadinanza onoraria, dopo le ingiurie razziste dal portiere durante la partita contro l’Udinese disputata al Friuli, il 20 gennaio scorso. I consiglieri della minoranza di centro-destra hanno però votato contro la proposta. Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, ne ha parlato ai microfoni di TVPlay. “Ovviamente sono rimasto deluso perché ho fatto una proposta all’intero consiglio comunale di conferire la cittadinanza onoraria a Mike Maignan. Un personaggio simbolo che ha avuto il coraggio di ribellarsi al razzismo“.
Il sindaco ha spiegato che avrebbe voluto associare la città di Udine e l’intero Friuli alla lotta al razzismo. “Purtroppo siamo scesi a un livello di dialettica di maggioranza e minoranza. Siccome per la cittadinanza onoraria servono i tre quarti dei consiglieri, la nostra maggioranza era disponibile per i due terzi e avevamo bisogno dell’opposizione. Il centro-destra ha voluto fare un dispetto al sindaco“.
“Il razzismo del secolo scorso ha alimentato il nazismo e lo Shoah“, ha continuato De Toni, “non nasce ieri, viene da lontano, e questo passaggio a Udine era un’altra tappa… Ma sono consapevole che la strada per battere il razzismo è lunga anche se paradossalmente la distanza è breve, perché il traguardo è dentro i nostri cuori”.
“Non è una barzelletta, il razzismo nel calcio“, ha continuato con coraggio il sindaco. “Anche se è vero che erano cinque persone, questi buu razzisti si sentono in ogni stadio. Qui a Udine, però, è successo un fatto particolare: Maignan ha deciso di uscire dal campo. Questo è il motivo per cui c’è stato grande clamore… Se vogliamo diventare una società solidale, dobbiamo reagire”.
Perché la città di Udine non ha conferito la cittadinanza onoraria a Maignan: “Una questione politica“
“Non è un giusto punire un’intera città. E non tutti i tifosi dell’Udinese sono razzisti“, ha continuato il sindaco. “Per questo volevo dare una risposta. “E purtroppo non l’ha colta. Tutti hanno preferito entrare nel merito di una diatriba nel post-partita arrivata fino al Senato”.
“Tre anni fa Fontalini che guidava l’amministrazione di centro-destra ha dato la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki in segno simbolico a una lotta di regime oppressivo. Quindi c’erano tutte le condizioni per darla a Maignan come lotta al razzismo. Si sono fatti due pesi e due misure. Nel caso Zaki, il centro-sinistra ha votato favorevolmente alla proposta del sindaco di centro-destra. E stavolta non è successo“.
Per il sindaco il Comune aveva il compito di dissociarsi completamente dai comportamenti di pochi esagitati. “Questi quattro tifosi sono degli ignoranti. Non credo che il comportamento di chi ha votato contro sia stato razzista: hanno preferito essere contro la maggioranza anziché contro il razzismo”.
“L’idea di costituirci parte civile contro i razzisti è un suggerimento che valuteremo senz’altro ma prima bisogna vengano attivati i processi“, ha concluso il sindaco. “Udine voleva celebrare il coraggio di Maignan: non ci sono riuscito“.