Sinner, sui social network ne sono successe di tutti i colori: la frecciatina al veleno ha fatto scatenare i tifosi.
Non un errore, non una sbavatura. Fino a questo momento, salvo un servizio un po’ meno incisivo nell’ambito della partita contro Karen Khachanov, Jannik Sinner è stato perfetto in tutto e per tutto. Al punto da non avere ancora concesso, in questa corsa allo Slam, neanche un set ai suoi avversari.
Contro Novak Djokovic, manco a dirlo, sarà tutta un’altra storia. Una supersfida sadica, se vogliamo, ma alla quale siamo tutti, diciamoci la verità, impazienti di assistere. Perché sono queste, in fin dei conti, le gare più avvincenti. Quelle che non sai come andranno a finire e durante le quali, teoricamente, potrebbe succedere qualunque cosa. Perfino che un ragazzo dai riccioli rossi possa abbattere un titano e veterano del Melbourne Park e portargli via il trofeo in palio agli Australian Open. Tutto dipenderà da quanto saranno cattivi i due contendenti. Da quanto grande sarà la loro voglia di accedere alla finale e di provare concretamente a portare a casa il titolo Slam che c’è sul piatto.
L’attesa è alle stelle, dunque, inframezzata da una polemica, esplosa nelle scorse ore, che ha “macchiato”, per così dire, la felicità derivante dalla conquista della semifinale da parte del nativo di San Candido. Già, perché quello che è successo nella giornata di martedì nella terra dei canguri ha acceso i riflettori, per l’ennesima volta, su un problema atavico ed ancora evidentemente irrisolto.
Quando Sinner e Andrey Rublev sono scesi in campo per disputare la partita valida per i quarti dello Slam australiano, l’orologio segnava quasi le 23. In Italia era ora di pranzo, mentre a Melbourne era molto tardi.
I tifosi hanno rivissuto l’incubo di Parigi Bercy e temuto che, esattamente come allora, il match potesse concludersi a notte fonda e sottrarre energie preziose all’eroe di San Candido. Per fortuna Jannik ha archiviato la pratica piuttosto rapidamente, ma ci è mancato poco perché assistessimo nuovamente a quello spiacevole episodio. Fatto sta che l’anarchia nella gestione degli orari ha fatto infuriare non solo i supporter dell’azzurro, ma anche Paolo Bertolucci, che ha lanciato una frecciata al veleno sui social.
“Riescono nell’impresa assurda – ha scritto su X – di far iniziare un quarto di finale slam alle 23!”. Gli hanno fatto eco parecchi utenti, indignati quanto lui che nel giorno dei quarti sia stato programmato il doppio delle leggende che, per forza di cose, ha stravolto l’intero timing della giornata e fatto slittare l’inizio di Sinner-Rublev.
Questo contenuto è stato modificato 24 Gennaio 2024 10:47
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