Sinner e Berrettini, ma quanto sa essere beffardo a volte il destino? Ai due campioni azzurri è successa la stessa cosa.
Ha dovuto asfaltare 5 giocatori, per arrivare qui. Botic van de Zandschulp, Jesper de Jong, Sebastian Baez, Karen Khachanov e Andrey Rublev nulla hanno potuto contro uno strepitoso Jannik Sinner, che ha centrato le semifinali degli Australian Open senza lasciare neanche un set per strada.
Ma il peggio, naturalmente, non è alle spalle. Il peggio, in senso sportivo s’intende, deve ancora venire. Perché il prossimo step sarà tutt’altro che facile. Anzi, è improbabile che vinca la prossima gara in scioltezza, con la disinvoltura di cui ha fatto sfoggio in queste 5, splendide, partite. Dovrà mettercela tutta, al contrario, per aggirare l’enorme ostacolo che il destino ha piazzato lungo la sua strada. Dall’altra parte della rete non ci sarà uno qualunque. Ci sarà il solo che negli ultimi tre mesi è stato in grado di tenergli testa e di disinnescarlo. Quello stesso Novak Djokovic che, in occasione della gara di “ritorno” delle Atp Finals, ha soffiato all’altoatesino la possibilità di portare a casa la coppa in palio al torneo di Maestri.
Jannik lo aveva battuto prima e lo ha battuto anche dopo la trasferta torinese, in un’avvincente faccia a faccia che ha acceso le Finals di Coppa Davis. E adesso, rieccoci qui. Di nuovo al punto di partenza. Con l’ennesimo atto di una saga che ci ha appassionati un sacco e che continua a promettere scintille.
Sinner e Berrettini, di mezzo c’è sempre lui
Non è in questa sede che analizzeremo le probabilità che Jannik vinca il settimo incontro con il re incontrastato del circuito. Ci soffermeremo, piuttosto, su quanto sia singolare il fatto che sia sempre Nole, in un modo o nell’altro, a frapporsi tra i nostri azzurri e le loro ambizioni.
Due anni e mezzo fa, quando Matteo Berrettini aveva conquistato la sua prima finale Slam, il suo rivale era stato proprio Djokovic. Non lo aveva mai battuto – e non ci è ancora riuscito – ma era stato legittimo sognare che potesse alzare al cielo la coppa di Wimbledon. E adesso, sembra di rivedere più o meno la stessa scena.
Non c’è una finale di mezzo, ma per tensione e intensità di certo sarà come assistere alla sfida decisiva degli Australian Open. Paradossalmente, infatti, nel caso in cui Sinner dovesse batterlo, la strada potrebbe essere un po’ più in discesa. Giocherebbe un’eventuale finale sarebbe contro uno fra Daniil Medvedev e Alexander Zverev, avversari che ha già “addomesticato” in passato e che sono tutti, potenzialmente, alla sua portata.