Scommesse, la Serie A cerca soldi e nuovi introiti dagli eventi quotati dai bookmaker. Ma anche Sinner fa meglio del massimo campionato
Il nuovo anno è iniziato con nuovi affondi da parte dei presidenti della Serie A e anche della Lega che vorrebbero che ai club venga riconosciuta una fetta di quelle che sono le scommesse sugli eventi che quotidianamente i bookmaker mettono nel proprio palinsesto.
Altri soldi quindi, da togliere a chi decide di investire in questo settore – o allo Stato, per intenderci – da versare nelle casse dei club. Società che hanno evidenti problemi economici, alcune, mentre altre riescono in un certo senso a far quadrare i conti. Ma le pressioni arrivano da tutti, anche dalla politica, che spera che si possa trovare un accordo. Certo, ci sono anche degli evidenti problemi di comunicazione, visto che esisto anche un divieto di pubblicità per quelle che sono le agenzie che operano nel suolo pubblico. Insomma, sembra essere un cane che si morde la coda. Ma poi, a conti fatti, la Serie A ha il diritto a questi soldi in più?
No, non sembra proprio averne il diritto. Il massimo campionato italiano ovviamente è il primo per scommesse piazzate dagli utenti, ma si prende solamente il 13% degli eventi sportivi, in generale, sui quali gli italiani decidono di scommettere. Al secondo posto in questa speciale classifica – che è del 2022 – ci sono i Mondiali, poi la Champions League, poi la Premier e a seguire tutti gli altri campionati. Insomma, forse un po’ poco per chiedere qualcosa in più.
In tutto questo, secondo un dato riportato da Agipronews.it, anche il tennis, e in particolare Sinner, raccoglie molte più scommesse rispetto al massimo campionato italiano. In poche parole è un prodotto che attira poco, e che non riesce nemmeno sotto questo aspetto a giustificare quelle che sono le richieste che arrivano dai presidenti della Serie A. “Che il calcio italiano cerchi risorse è giusto, ma la strada di chiedere percentuali al settore delle scommesse sportive è sbagliata. Ricordiamo che le scommesse sportive già versano all’Erario, solo di imposte dirette, 620 milioni di euro l’anno (dato 2022) e quindi appesantire la loro tassazione provocherebbe dei ridimensionamenti imprenditoriali che comporterebbero anche perdite di posti di lavoro” si legge in questo caso su Agimeg.it. E voi che ne pensate?
Questo contenuto è stato modificato 22 Gennaio 2024 17:11
Sinner sotto scacco: è tornato alla carica ancora una volta. Non è bastato che alzasse…
Hamilton-Ferrari, è già finita: l'annuncio stronca il pilota inglese che nel 2025 si siederà sulla…
Gratta e vinci, quello che è accaduto a Lodi ha dell'incredibile: mai vista una cosa…
21 novembre 2024, l'estrazione del Superenalotto: vincite e quote del concorso n. 185. Ecco tutti…
Manchester City-Tottenham è una partita della dodicesima giornata di Premier League e si gioca sabato…
Ecco i numeri vincenti e le quote di Lotto, Superenalotto e 10eLotto di oggi, giovedì…